Airbus Defence and Space progetterà e costruirà circa 900 satelliti su commessa di OneWeb Ltd, che intende offrire accesso a Internet satellitare e connessioni ad alta velocità a miliardi di persone in tutto il mondo.
Per chi non lo ricordasse OneWeb è un progetto annunciato a gennaio di quest'anno che accomuna Richard Branson, fondatore di Virgin e Virgin Galactic, il CEO di Qualcomm Paul Jacobs, e l'ex di Google Greg Wyler. L'idea è facile da capire: per dare accesso a Internet a miliardi di persone sulla Terra servono i satelliti.
![Satellite](http://www.tomshw.it/data/thumbs/0/4/2/5/f4cd0b39-37b0-4ff8-ba70-141d96ddde09-2060x1236-6bed7f2b35d5a7242f4ca286f1d6a3925.jpg)
Alla presentazione si parlava di lanciare in orbita per la prima fase 648 mini satelliti, e sono proprio quelli oggetto della commessa ad Airbus. Sulla pagina ufficiale dell'azienda si legge infatti che la produzione inziale sarà di 900 mini satelliti, ciascuno dei quali avrà un peso inferiore a 150 chili. Saranno lanciati nell'orbita bassa terrestre a inizio del 2018.
Il costo dell'operazione che era stato preventivato all'annuncio era compreso tra 1,5 e 2 miliardi di dollari. Wyler ha rifiutato di rivelare l'esatto ammontare dell'investimento di Virgin e Qualcomm. La fase due, ossia il lancio di ulteriori satelliti, sarà attivata "quando si renderanno necessarie sostituzioni". La produzione sarà avviata nella sede di Tolosa, in Francia, dove saranno realizzati i primi 10 satelliti. Poi sarà trasferita presso un sito riservato negli Stati Uniti.
![oneweb constellation image 1024x840](http://www.tomshw.it/data/thumbs/0/4/2/5/oneweb-constellation-image-1024x840-7033e3d2a49e07e1c2a7ff4cf832412bb.jpg)
Del lancio si occuperà Branson tramite la Virgin Galactic, che sta sviluppando un piccolo lanciatore a basso costo, oltre alla navicella spaziale per le crociere suborbitali di passeggeri benestanti.
Ricordiamo che quello di OneWeb non è l'unico progetto per Internet satellitare. Ci stanno lavorando anche Google e SpaceX, e Boeing cerca di coinvolgere altri big dell'IT. È questo il futuro?