La rete Supercharger ha sempre rappresentato un grande vantaggio per i possessori delle auto elettriche Tesla. Grazie a questa infrastruttura di ricarica rapida, i veicoli a batteria dell'azienda di Elon Musk hanno potuto viaggiare su lunghe distanze senza particolari difficoltà, anche quando la rete di ricarica pubblica era ancora in fase di sviluppo.
Recentemente, Tesla ha pubblicato il suo Impact Report per il 2023, un documento che illustra l'impatto ambientale dei prodotti e delle attività dell'azienda durante l'anno passato. Tra i vari dati riportati, uno dei più interessanti riguarda il funzionamento della rete Supercharger.
Secondo il rapporto, nel 2023 la rete Supercharger ha registrato un uptime medio del 99,97% a livello globale. Questo dato notevole dimostra l'attenzione di Tesla nel mantenere la sua infrastruttura in perfette condizioni. Anche negli anni precedenti, l'uptime è sempre stato molto elevato.
L'Impact Report rivela che nel 2019 la rete Supercharger aveva un uptime medio del 99,90%. Nel 2020 c'è stato un leggero calo al 99,74%, ma l'uptime è poi risalito al 99,96% nel 2021 e al 99,95% nel 2022. Il dato del 2023 è il migliore registrato finora.
Questi risultati sono particolarmente interessanti alla luce dei recenti piani di Elon Musk per la rete Supercharger. Nonostante una parte significativa del team responsabile dell'infrastruttura sia stata recentemente licenziata, facendo pensare a un possibile ridimensionamento dei piani di espansione, Elon Musk ha ribadito l'intenzione di investire oltre 500 milioni di dollari quest'anno per installare migliaia di nuove colonnine. Questa cifra non include i costi operativi di manutenzione della rete. L'obiettivo principale è espandere le stazioni esistenti, come già sottolineato da Musk, e raggiungere un uptime del 100%, un traguardo che sembra sempre più vicino alla luce dei dati attuali.