Secondo quanto emerge dallo studio dell'associazione dei costruttori europei in ben dieci Paesi non si trova una colonnina di ricarica nel raggio di cento chilometri.
Gli automobilisti europei non saranno in grado di passare ai veicoli a emissioni zero se non ci saranno abbastanza stazioni di ricarica e rifornimento lungo le strade in cui si muovono, sottolinea Eric-Mark Huitema, direttore generale di Acea.
Come ribadito da Acea, con i dati attuali risulta inevitabilmente problematico il raggiungimento degli obiettivi della transizione verso i veicoli a zero emissioni prevista entro il 2035 per i Paesi membri dell'Ue.
Con riferimento ai dati diffusi dall'assicurazione, i Paesi Ue che non contano nemmeno una stazione di ricarica per auto elettriche ogni 100 chilometri di autostrade, strade statali, provinciali e comunali sono la Bulgaria (media 0,8 punti di ricarica ogni 100 km), Cipro (0,5), Repubblica Ceca (0,9), Estonia (0,7), Grecia (0,2), Ungheria (0,6), Lettonia (0,5), Lituania (0,2), Polonia (0,4) e Romania (0,5). Per quanto riguarda invece i Paesi con il maggior numero di punti di ricarica spiccano l'Olanda (media di 47,5 stazioni di ricarica ogni 100 km) seguita da Lussemburgo (34,5), Germania (19,4), Portogallo (14,1) e Austria (6,1).
La situazione registrata nel nostro Paese fa emergere una media di 5,1 punti di ricarica ogni 100 km. In Italia, infatti, le infrastrutture di ricarica sono particolarmente diffuse nelle grandi città ed è quindi fondamentale lavorare per ampliare la rete del centro e del sud cosi da contribuire anche alla diffusione di nuovi veicoli elettrici.
C’è una grave mancanza di punti di ricarica lungo le reti stradali nella maggior parte degli Stati membri dell’Ue. In dieci Paesi non se ne trova nemmeno uno ogni 100 chilometri, ha dichiarato il direttore generale di ACEA Eric-Mark Huitema.