Ford è stata costretta a richiamare 433mila Focus, C-Max ed Escape vendute nel 2015 sul mercato Nord Americano. Il motivo si deve a una problema di software. In pratica i veicoli di nuova generazione non si spegnevano anche sfilando la chiave dal quadro. E non è che si poteva procedere come si fa sulla Vespa in caso di emergenza, ovvero tappando il tubo di scarico.
La questione di fondo è che la diffusione di sistemi elettronici sempre più complessi obbliga i produttori d'auto a una crescente attenzione nei confronti dei software. I possessori delle auto Ford dovranno semplicemente procedere a un aggiornamento in autofficina, ma sarebbe potuta andare peggio.
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"Il recente richiamo di Ford riguardante il problema dei motori che non si fermavano sottolinea il crescente bisogno di aggiornamenti software over-the-air (OTA)", sostiene Ken Munro, direttore della società di sicurezza Pen Test Partners. Sulla falsariga di quello che avviene nel settore dell'elettronica di consumo, è evidente che più aumentano le funzioni e i servizi e più bisogna tener conto dell'importanza degli aggiornamenti. Non è che si può sempre andare ogni volta da un meccanico autorizzato per una banalità di tale portata.
È anche vero però che un "sistema auto" va maneggiato con maggiore cautela. Se la piattaforma software non è stata pensata per mantenere separate le funzioni critiche da quelle accessorie si rischia nella migliore delle ipotesi il blocco del veicolo e nella peggiore rischi durante la conduzione.
E che dire poi delle assicurazioni? Sbagli l'aggiornamento dell'ABS, fai una frenata brusca, non entra funzione, fai un incidente: di chi è la colpa? Senza contare il rischio hacking, che ha costretto ad esempio BMW ad aggiornare il software di più di 2 milioni di veicoli per ridurre a zero il rischio di attacchi informatici wireless.