26 milioni di auto vendute in Cina nel 2024 (erano 2 milioni nel 2000)

In meno di 25 anni il mercato cinese dell'automobile è cresciuto del 1.200%. Ecco quali sono stati i fattori di questa impressionante crescita

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a cura di Tommaso Marcoli

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Non è passato neanche un quarto di secolo, eppure dai 2 milioni di veicoli immatricolati nel 2000, la Cina chiuderà il 2024 con circa 26,2 milioni di nuove automobili vendute (dati ANFIA). Un aumento dovuto a una trasformazione senza precedenti negli ultimi due decenni, passando da essere un settore relativamente marginale a diventare il più grande al mondo in termini di immatricolazioni e produzione. Questa crescita non è avvenuta per caso, ma è il risultato di una combinazione di fattori economici, politici e sociali. L'analisi dei dati storici e delle dinamiche sottostanti offre un quadro chiaro di come la Cina sia riuscita a dominare l'industria automobilistica globale, specialmente nel segmento dei veicoli elettrici.

L'ascesa del mercato automobilistico cinese: 2000-2024

Come detto, nel 2000, le immatricolazioni di automobili in Cina ammontavano a circa 2 milioni di unità, un numero esiguo rispetto ai mercati occidentali. Tanto per fare un paragone, in Europa (tenendo in considerazione l'attuale assetto a 28 Paesi membri) a inizio millennio il mercato era costituito da 15,1 milioni di unità. Nel 2024, le stime indicano circa 26,2 milioni di immatricolazioni annue in Cina, un aumento di oltre il 1200% in soli ventiquattro anni. La crescita è stata particolarmente marcata tra il 2000 e il 2010, con un aumento del 210% in soli cinque anni (2005-2010). Dopo il 2015, il ritmo di crescita ha iniziato a rallentare, segnando un processo di saturazione del mercato interno, ma mantenendo comunque livelli di immatricolazioni elevati.

Questa espansione è stata sostenuta dalla rapida urbanizzazione e dall’aumento del reddito medio pro capite. Nel corso degli anni 2000, milioni di famiglie cinesi hanno avuto accesso alla classe media, aumentando il potere d’acquisto e trasformando l’automobile da bene di lusso a necessità. Tra il 2000 e il 2005 il reddito medio è cresciuto del 52%; tra il 2005 e il 2010 è cresciuto del 70%; tra il 2010 e il 2015 del 75%; tra il 2015 e il 2020 del 56%; tra il 2020 e il 2024 si stima del 40%. Tra il 2000 e il 2024 il reddito pro capite cinese è cresciuto del 900% (dati IMF).

Le radici economiche della crescita

Il boom automobilistico cinese è strettamente legato alla crescita economica del Paese. Tra il 2000 e il 2010, la Cina ha registrato un tasso medio di crescita del PIL vicino al 10% annuo. Questo sviluppo economico ha avuto effetti diretti sulla domanda di automobili, grazie all’aumento del reddito disponibile e alla rapida espansione delle città.

Parallelamente, il governo cinese ha investito massicciamente nelle infrastrutture stradali e autostradali. Negli ultimi due decenni, il Paese ha costruito una delle reti stradali più estese al mondo, facilitando la mobilità privata e incentivando l'acquisto di veicoli.

Politiche industriali e strategia governativa

Un elemento chiave nella crescita del mercato automobilistico cinese è stata la politica industriale. A partire dal progetto "863" nel decimo piano quinquennale (2001), il governo ha posto l'industria automobilistica al centro della sua strategia di sviluppo economico. Nel 2009 sono stati introdotti piani specifici per promuovere i veicoli elettrici, accompagnati da sussidi diretti per i consumatori e investimenti in ricerca e sviluppo.

Tra il 2010 e il 2020, la Cina ha stanziato oltre 150 miliardi di yuan (circa 20 miliardi di euro) per incentivare l'acquisto di veicoli elettrici, supportando al contempo la crescita delle infrastrutture di ricarica. Questa strategia ha permesso di gettare le basi per un'industria fiorente, con produttori locali che sono riusciti a competere con i grandi marchi internazionali.

L'ascesa dei veicoli elettrici

La Cina è oggi il principale mercato mondiale per i veicoli elettrici (EV). La transizione verso l'elettrificazione è iniziata seriamente nel 2014-2015, quando il governo ha intensificato i suoi sforzi per ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell'aria. Nel 2023, oltre il 50% delle nuove immatricolazioni in Cina era rappresentato da veicoli elettrici, rappresentando un traguardo storico. Nonostante questa quota significativa, i veicoli elettrici costituiscono ancora solo l'8% del parco auto totale del Paese, suggerendo un enorme potenziale di crescita futura.

Il successo della Cina nel segmento EV è attribuibile non solo ai sussidi pubblici, ma anche alla capacità dei produttori locali di innovare e ridurre i costi di produzione. Aziende come BYD e Nio sono diventate leader globali, beneficiando di economie di scala e di una filiera ben sviluppata.

Sfide e prospettive future

Nonostante i successi, il mercato automobilistico cinese affronta alcune sfide. La saturazione del mercato interno potrebbe limitare ulteriori incrementi delle immatricolazioni, spingendo i produttori a concentrarsi sull’export. Inoltre, la transizione verso un parco auto completamente elettrico richiederà investimenti continui in infrastrutture di ricarica e tecnologia. Le politiche governative rimangono cruciali per guidare questa transizione, ma il contesto internazionale e la competizione con i produttori occidentali rappresentano fattori che potrebbero influenzare significativamente il futuro dell’industria.

La crescita del mercato automobilistico cinese tra il 2000 e il 2024 rappresenta un caso di studio unico nel panorama economico globale. Grazie a una combinazione di crescita economica, politiche industriali strategiche e un focus sull'innovazione, la Cina ha trasformato il suo settore automobilistico in un pilastro della sua economia. L'espansione nel segmento dei veicoli elettrici, in particolare, pone il Paese in una posizione di leadership globale, anche se rimangono sfide significative da affrontare. Questo percorso straordinario offre lezioni preziose per altri mercati emergenti e sviluppati.

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