Maxi sequestro di Fiat Topolino, non sono "Made in Italy"

Guardia di finanza e agenzia delle dogane e dei monopoli sono intervenute a causa di un adesivo recante, erroneamente, la bandiera italiana su un'auto prodotta in Marocco.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno sequestrato 134 esemplari di Fiat Topolino, sbarcati recentemente al porto di Livorno. Le autorità sono intervenute a causa di adesivi raffiguranti il tricolore italiano posizionati sulle portiere delle vetture, prodotte nello stabilimento di Stellantis a Kenitra, in Marocco. Questi segni sono stati ritenuti potenzialmente ingannevoli per i consumatori riguardo l'origine del prodotto.

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Il sequestro si fonda sull'articolo 4, comma 49, della Legge finanziaria del 2004, che criminalizza la commercializzazione di prodotti con indicazioni fallaci di origine. A seguito di quanto riportato da Il Tirreno, un rappresentante di Stellantis Europe è sotto indagine. Le automobili, comprese 15 versioni cabrio modello Dolcevita, destinate al mercato italiano, rimarranno in deposito giudiziario ai terminali Leonardo Da Vinci e Compagnia Impresa Lavoratori Portuali di Livorno, fino a decisione contraria.

In risposta, Stellantis ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, spiegando che l'adesivo incriminato intendeva solamente segnalare l'origine imprenditoriale dell'auto, progettata a Torino dal Centro Stile FIAT di Stellantis Europe, una società italiana. L'azienda ha sottolineato la trasparenza riguardo al fatto che le auto sono fabbricate in Marocco e ha negato ogni intento ingannevole. Per risolvere la situazione, Stellantis ha deciso di rimuovere gli adesivi dalle vetture sequestrate, previa autorizzazione delle autorità competenti.

Questa vicenda segue una recente controversia tra Stellantis e il Ministero dell'industria e del Made in Italy per la denominazione dell'Alfa Romeo Milano, prodotta in Polonia e successivamente ribattezzata Junior.

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