Grazie alle "trappole fotografiche" dislocate in varie parti del globo sono già stati mappati più di 4,5 milioni di animali allo stato brado. Le foto fanno tutte parte di Wildlife Insights, una piattaforma pubblica basata su Google Cloud abbinata a intelligenza artificiale che semplifica il monitoraggio della conservazione accelerando l'analisi delle foto delle trappole fotografiche", spiega l'azienda.
Con foto e dati aggregati disponibili per il mondo, le persone possono cambiare il modo in cui vengono gestite le aree protette, potenziare le comunità locali nella conservazione e rendere accessibili i migliori dati a ambientalisti e decision maker.
Le "trappole fotografiche" che si innescano con il movimento degli animali aiutano i ricercatori a valutare la salute delle specie selvatiche, in particolare quelle che sono solitarie e rare. In media, gli esperti umani possono etichettare da 300 a 1.000 immagini all'ora. "Con l'aiuto delle previsioni della piattaforma AI di Google, Wildlife Insights può classificare le stesse immagini fino a 3.000 volte più velocemente, analizzando 3,6 milioni di foto all'ora", prosegue Google. "Per renderlo possibile, abbiamo addestrato un modello AI per classificare automaticamente le specie in un'immagine usando il framework TensorFlow open source di Google".
Wildlife Insights è frutto della collaborazione tra Conservation International, Smithsonian's National Zoo e Conservation Biology Institute, North Carolina Museum of Natural Sciences, Map of Life, World Wide Fund for Nature, Wildlife Conservation Society, Zoological Society of London, Google Earth Outreach, costruito da Vizzuality e supportato dalla Gordon and Betty Moore Foundation e dalla Lyda Hill Philanthropies.