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Violazione NDA, perché accade continuamente?

Violare un NDA è qualcosa di estremamente grave e con conseguenze importanti, quindi perché continua a succedere?

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

La scorsa settimana, su YouTube Italia, è stato pubblicato un video da parte di un Influencer che rivelava, prima di chiunque altro a livello mondiale, delle informazioni sotto NDA riguardo ai processori AMD di nuova generazione. Personalmente ho considerato la violazione molto grave, poiché quelle informazioni hanno fatto il giro del mondo, creando disagi a tutti gli stakeholder dell’industria: chiaramente AMD si è trovata ad affrontare una situazione di violazione e tutti i media, soggetti al rispetto della segretezza di queste informazioni, sono stati in qualche modo afflitti dalla condotta dello YouTuber.

Ho affrontato e raccontato tutto l’accaduto in un video che potete trovare qui sopra o nel mio canale (Ferry’s Tech), in cui espongo tutti i fatti e le prove (pubbliche) che hanno portato alla rottura di questa catena di fiducia che dovrebbe esistere all’interno dell’industria. Dalla malafede dell’influencer agli attori che hanno portato, direttamente o indirettamente, al breach informativo.

Non voglio ribadire in questo articolo quello che ho già dettagliato nel contenuto video, ma voglio soffermarmi sull’importanza degli NDA e del modo in cui, spesso, vengono sottovalutati e non rispettati. Perché purtroppo il “caso SaddyTech”, che ha portato a questa mia indagine, non è il solo. Intanto la violazione è avvenuta, contemporaneamente, su un altro canale di dimensioni molto più contenute, che è stato pubblicamente referenziato nel video oggetto della contestazione. Ma oltre alla questione specifica, sembra che violare accordi di non divulgazione sia considerato da molti qualcosa di poco valore. Tutti i settori sono soggetti a questi rischi, per quanto riguarda il settore tecnologico avvengono costantemente violazioni di NDA, ad esempio nel settore smartphone, da poche ore a qualche giorno. Perché ciò accade?

Credo che l’impunità che sia stata dimostrata, in molte occasioni, sia un elemento fondamentale che ha portato a considerare gli NDA delle “formalità”. Sto dicendo che nonostante più volte siano stati denunciati, così come da me anche da molti altri colleghi, delle violazioni di NDA, la persona o il sito colpevole della violazione non abbia subito alcun tipo di conseguenza. O, al massimo, abbia subito una reprimenda e, nei casi peggiori, gli sia stata negata la collaborazione per un determinato periodo di tempo. Ovviamente sto parlando dell’Italia e per le informazioni in mio possesso, che comunque credo siano sufficientemente accurate.

È chiaro che in una situazione di questo genere, dove a fronte di un vantaggio preso ingiustamente, quello che si rischia è il corrispettivo di una “sculacciata”, si sia poco propensi a rispettare le regole (scritte e non scritte), e l’unica cosa che rimane è il buon senso, che tuttavia non è diffuso in tutti.

Nel video presente qui sotto, o che potete trovare sul canale di Tom’s Hardware, ho voluto approfondire l’argomento con l’Avv. Giuseppe Croari, per sensibilizzare sull’argomento.

In ogni caso, a parte la questione legale (che dovrebbe essere comunque di prima importanza), non posso fare altro che aggiungere un commento personale. Violare gli NDA non è qualcosa da furbi, perché significa semplicemente barare. Arrogarsi un vantaggio temporale è come partire prima degli altri in una corsa, affidando il risultato non alle proprie abilità, ma ad uno sporco stratagemma. Non è furbizia, perché se pensate che sia così, state semplicemente dando degli stupidi a tutti gli altri, che decidono di competere tra loro in maniera pulita e leale.

Inoltre, il somministrare un’informazione unilaterale agli utenti, evitando che altre testate o Influencer possano offrire la stessa informazione arricchita dalla propria esperienza e opinioni, significa non rispettare nemmeno i lettori (o spettatori), che non possono valutare se quell’informazione sia giusta o sbagliata, poiché non hanno altre fonti di confronto.

Violare gli NDA significa rompere la catena di fiducia che dovrebbe esserci nell’industria. Si rompe il rapporto tra il produttore e i distributori / rivenditori (che ovviamente sono parte attiva dell’accaduto nel fornire i prodotti), si rompe il rapporto tra media e Influencer, che dovrebbero essere colleghi prima che concorrenti (cosa che probabilmente solo i più “vecchi ed esperti” capiscono fino in fondo) e si rompe la catena di fiducia tra media / influencer e lettori / spettatori, che dovrebbero essere in grado di valutare in maniera accurata le informazioni.

Insomma. Violare gli NDA è stupido e non professionale.

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