NASA e U.S. Department of Energy (DOE) hanno prodotto per la prima volta, a distanza di 25 anni, una piccola quantità di plutonio per scopi spaziali. La notizia ha colto un po' tutti di sorpresa, ma gli enti governativi hanno sottolineato comunque che si tratta di plutonio-238 quindi a rigor di logica non utilizzabile nel campo delle armi nucleari.
È stato creato incapsulando del Nettunio e sfruttando il reattore dell'Oak Ridge National Laboratory del Tennessee. Dopo una giacenza di un mese il DOE ha ottenuto la quantità di materiale radioattivo desiderata. Per altro ha contribuito anche la NASA condividendo forse 1 kg di vecchio plutonio.
"Questo è un grande passo in avanti", ha commentato Jim Green, capo della divisione scientifica planetaria della NASA. "Ci aspettiamo i rapporti finali dal DOE entro la fine dell'anno per completare il piano che consentirà di mettere il plutonio in produzione con un regime di 1,5 kg all'anno, quindi va piuttosto bene".
L'idea è di usare il materiale ottenuto per le missioni spaziali e per i nuovi generatori di potenza come l'Advanced Stirling Radioisotope Generator (ASRG). Si stima che quest'ultimo sistema sia in grado di generare una potenza elettrica quattro volte superiore (per chilo di plutonio-238) rispetto al passato. Oggi l'alimentazione nucleare è già adottata sulle sonde spaziali Voyager e sul Mars Curiosity rover.