Una tassa sugli smartphone per aiutare l'ambiente, siete d'accordo?

Secondo una ricerca gli smartphone minacciano la biodiversità, per ridurre il loro impatto servono strategie green... E una tassa di 7€.

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a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

La produzione di smartphone causa la distruzione annuale di 1,9 milioni di ettari di territorio ricco di biodiversità, secondo un recente report di Abn Amro e Impact Institute. Per contrastare questo fenomeno, si propone l'introduzione di una tariffa di compensazione di 7,10 euro per ogni dispositivo prodotto.

Questa "tassa green" potrebbe finanziare l'adozione di energie rinnovabili nella produzione, l'impiego di materiali riciclati e la promozione di un ciclo di vita più lungo dei dispositivi. Tali misure avrebbero un impatto positivo sulla sostenibilità del prodotto e contribuirebbero a frenare la perdita di biodiversità, che negli ultimi 50 anni è diminuita del 70% a livello globale.

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L'impatto degli smartphone sulla biodiversità

Lo studio di Abn Amro rivela che la produzione e lo smaltimento di uno smartphone comportano una perdita di 16,6 metri quadri di biodiversità globale incontaminata per un anno. Questo dato include il consumo di acqua, le emissioni di CO2, il consumo di energia e l'uso di suolo.

La biodiversità globale è diminuita di quasi il 70% negli ultimi 50 anni.

Per affrontare questa problematica, i ricercatori suggeriscono diverse strategie, sia per i produttori che per i venditori. Tra queste, la verifica dei materiali lungo la supply chain, l'analisi dei dati e la promozione dell'acquisto di modelli ricondizionati.

Strategie per una produzione più sostenibile

I produttori sono invitati a adottare il "design for circolarity", impegnandosi nella progettazione di prodotti con un elevato valore di riparazione e riciclaggio. Questo approccio mira a prolungare la vita dei dispositivi e a favorire il riutilizzo delle materie prime cruciali, riducendo così l'impronta ambientale.

Altre prassi consigliate includono l'utilizzo di materiali riciclati, la promozione della progettazione modulare, il miglioramento della tracciabilità nella catena di fornitura e l'adozione di energie rinnovabili nella produzione.

Il ruolo dei retailer

Anche i rivenditori possono giocare un ruolo chiave nella promozione della sostenibilità. Secondo lo studio, dovrebbero analizzare la catena di valore per determinare l'impatto dei prodotti sulla biodiversità, formulare policy specifiche per la protezione dell'ambiente, richiedere ai fornitori dati sull'impatto ambientale dei prodotti, adottare modelli circolari, vendendo prodotti usati o ricondizionati e offrire servizi di noleggio e riparazione.

Inoltre, i retailer possono incoraggiare i consumatori a scegliere prodotti di qualità e a mantenerli correttamente, contribuendo così a prolungare la vita utile degli smartphone.

Con l'entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell'UE nel 2025, le grandi aziende saranno tenute a stilare report sulla biodiversità, indicando gli elementi che mettono pressione sull'ambiente. Questa normativa potrebbe accelerare l'adozione di pratiche più sostenibili nell'industria degli smartphone e in altri settori ad alto impatto ambientale.

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