Una ricerca per microchip che non distruggano il pianeta

Presso un'università USA si studierà il modo di fare chip che consumino meno.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'Università Carnegie Mellon (Pennsylvania, USA) ha stanziato 2,6 milioni di dollari per rendere i microchip al silicio più efficienti. Il denaro arriva dalla National Science Foundation, e sarà speso in tre anni per sostenere il Centro per il Miglioramento del Sistema del Silicio (CSSI, Centre for Silicon System Implementation), creato dalla stessa università. Lì si lavorerà per realizzare lo SLIC, un circuito capace di modificarsi da solo in modo da essere il più efficiente possibile.

L'obiettivo è ridurre drasticamente l'energia sprecata dai microchip. "Ironicamente, per una tecnologia che si trova dentro a praticamente ogni oggetto con un minimo di intelligenza, la gestione delle risorse interne ai chip al silicio e la loro infrastruttura è in gran parte un lavoro ad hoc, il che porta a uno sfruttamento non ottimale delle risorse del chip stesso", ha commentato Shawn Blanton, direttore del CSSI.

Ciò significa, sempre secondo Blanton, che "i chip odierni in effetti sprecano buona parte dell'energia che consumano, il che porta a batterie che durano meno, a consumi maggiori per i data center, e in ultima analisi a un uso meno efficiente dell'energia che abbiamo a disposizione globalmente - sempre meno".

Per colmare tale lacuna gli scienziati della Carnegie Mellon hanno messo in piedi il progetto SLIC (Statistical Learning in Chip): si tratta di un sistema di apprendimento automatico basato su un circuito che monitora le proprie prestazioni e le condizioni in cui si trova, per poi applicare a sé stesso le modifiche necessarie per ottenere la migliore efficienza possibile.  

I miglioramenti ottenuti con la ricerca sullo SLIC potrebbero poi farsi sentire in contesti più ampi, spiega poi Blanton, "come per esempio migliorare i sistemi intelligenti, quali i sensori che prevedono i livelli di glicemia nel controllo del diabete, o lo sviluppo di interfacce tra cervello e macchine per il controllo delle protesi". La lista di possibili esempi potrebbe poi continuare con le infrastruttura di telecomunicazioni, quelle per la gestione del traffico e tante altre.

Al di là dei risultati che si otterranno, l'iniziativa è senz'altro lodevole. Perché l'energia sprecata dal chip di un solo telefono sarà anche trascurabile, ma se si mettono insieme tutti i chip del mondo allora il possibile risparmio energetico è potenzialmente enorme, visto che ce ne sono praticamente ovunque.

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