Uno nuovo studio dei ricercatori dell'Università di Oregon State (OSU), pubblicato su Field Robotics, ha mostrato la possibilità per un solo operatore di comandare più di 100 droni (sia terresti che aerei) in modo autonomo. La ricerca apre la strada a un uso più efficiente ed economico degli sciami di droni, che attualmente vengono già sfruttati, ma sono pre-programmati e non guidati in tempo reale.
Julie A. Adams, del College of Engineering dell'OSU, ha sottolineato la logica commerciale dietro il dispiegamento di droni per la consegna su larga scala e la necessità che una singola persona gestisca efficientemente grandi flotte.
Lo studio nasce dal programma Offensive Swarm-Enabled Tactics (OFFSET) avviato dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) e, nel corso di quattro anni, i ricercatori hanno dispiegato anche sciami da 250 droni per raccogliere dati in ambienti urbani, dopo i classici metodi di comunicazione sono ostacolati dagli edifici.
Gli sciami di droni sono stati usati anche in scenari di addestramento militare, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle truppe e dei civili; Adams ha aggiunto che “Questo lavoro ha richiesto anche lo sviluppo non solo dei sistemi necessari e del software, ma anche dell'interfaccia utente per il comandante dello sciame, per consentire a un singolo uomo di dispiegare questi sistemi terrestri e aerei.”
Per permettere a un solo utente di gestire così tanti droni, i ricercatori hanno impiegato I3, un’interfaccia in realtà virtuale sviluppata da Smart Information Flow Technologies, che permette di inviare comandi ad alto livello, così da non dover gestire manualmente ciascuno dei droni. Lo sciame viene comandato selezionando regole e strategie predefinite.
Durante i test i ricercatori hanno monitorato anche lo stress degli operatori con sensori appositivi, evidenziando che al netto di brevi periodi di sovraccarico, sono sempre stati in grado di completare con successo le missioni, anche in condizioni ambientali impegnative.
Immagine di copertina: archy13