UE mette alle strette Amazon, Temu, Shein e altri e-commerce

L'UE pianifica nuove norme per l'e-commerce: piattaforme come Temu e Amazon responsabili di prodotti pericolosi. Prevista un'autorità doganale centrale.

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a cura di Giulia Serena

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L'Unione Europea sta pianificando di rendere le piattaforme di e-commerce come Temu, Shein e Amazon Marketplace responsabili per i prodotti pericolosi o illegali venduti online. Secondo quanto riportato dal Financial Times sabato, una bozza di proposta prevede riforme doganali che obbligheranno le piattaforme a fornire dati prima dell'arrivo delle merci nell'UE, consentendo un migliore controllo e ispezione dei pacchi.

La riforma sposta la responsabilità dell'importazione dagli acquirenti alle piattaforme online, che dovranno raccogliere dazi e IVA pertinenti e garantire la conformità dei beni alle normative UE. Questo cambiamento mira a rafforzare la sicurezza dei consumatori e a combattere la vendita di prodotti contraffatti o pericolosi.

La proposta include anche la creazione di una nuova autorità doganale centrale dell'UE (EUCA) che avrà il potere di esaminare le merci e identificare potenziali rischi prima del loro carico per il trasporto o del loro arrivo fisico nell'UE. Questo approccio proattivo potrebbe significativamente migliorare l'efficacia dei controlli doganali e la sicurezza dei prodotti importati.

Le implicazioni di questa riforma potrebbero essere significative per le grandi piattaforme di e-commerce, che dovranno adattare i loro processi e assumersi maggiori responsabilità legali. Al momento della pubblicazione, Amazon, Shein e l'UE non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento, mentre Temu non è stato raggiungibile.

L'unione doganale è il fondamento dell'Unione europea e un elemento essenziale per il funzionamento del mercato unico; d'altronde, la rivoluzione digitale e l'ascesa dell'e-commerce hanno posto nuove sfide alle autorità doganali. La rapida crescita degli acquisti online transfrontalieri ha reso necessario un adeguamento delle normative per garantire la sicurezza dei consumatori e la riscossione equa delle tasse.

Una curiosità interessante riguarda il fenomeno del "dropshipping", una pratica commerciale in cui il venditore non possiede fisicamente i prodotti che vende, ma li fa spedire direttamente dal fornitore al cliente. Questa modalità ha complicato ulteriormente il panorama dell'e-commerce e ha sollevato questioni sulla responsabilità dei vari attori coinvolti.

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1 Commenti

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Che tristezza ...sempre peggio. Personalmente sono sempre stato per la libera circolazione delle merci, quelle legali ovviamente.
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