La U.S. Navy ha deciso di riportare sulle sue cacciatorpediniere più evolute le tradizionali manette di controllo dei motori e i comandi fisici del timone, rimpiazzando gli attuali touchscreen. La transizione avverrà in 18-24 mesi e di fatto è una diretta conseguenza di un'indagine interna avviata a seguito della collisione avvenuta tra la USS John S. McCain (DDG-56) e la nave container Alnic MC nell'agosto del 2017 nello stretto di Singapore. Per altro un incidente che nella dinamica ha ricordato quello avvenuto nel giugno 2017 tra la USS Fitzgerald (DDG-62) e il mercantile MV ACX Crystal a circa 50 miglia dal porto di Yokosuka (Giappone).
In entrambi i casi si è rilevata la difficoltà da parte dei marinari di gestire i comandi touchscreen. Il contrammiraglio (rear admiral - retroammiraglio) Bill Galinis del comando navale dei sistemi marittimi ha condotto indagini e sondaggi che hanno confermato la complessità e ridotta immediatezza dei sistemi di comando touch, soprattutto nella classe DDG 51 (Arleigh Burke). "Quindi abbiamo effettivamente creato una organizzazione all'interno del Team Ships per ottenere caratteristiche comuni sul ponte", ha dichiarato Gailis a USNI News.
La questione di fondo è che i costruttori normalmente non hanno troppe indicazioni specifiche da seguire per i ponti quindi tendono a incorporare tutte le nuove tecnologie a disposizione. Il risultato è che ci si è allontanati dal concetto di manopole e comandi fisici, quando invece gli operatori sul campo chiedono l'esatto contrario. Nelle foto della U.S. Navy si possono scorgere i dettagli.
A breve sarà disponibile un kit facile da installare che non dovrebbe richiedere l'attesa dei cicli straordinari di manutenzione per il suo montaggio, ma una sessione più veloce.
"La Marina sta progettando e pianificando l'installazione di acceleratori fisici su tutte le navi della classe DDG-51 con l'Integrated Bridge and Navigation System (IBNS), la console di controllo della nave con l'acceleratore di controllo touchscreen", ha confermato il portavoce della NAVSEA Colleen O'Rourke. "La prima installazione dell'acceleratore è prevista per l'estate del 2020, dopo che le modifiche hardware e software saranno state sviluppate e completamente testate per garantire una nuova configurazione sicura, efficace e con adeguata formazione. La prima nave in servizio che prevede di ricevere l'installazione è la DDG-61 (USS Ramage); la prima nuova nave da cantiere progettata per ricevere l'installazione è DDG-128 (USS Ted Stevens). Per questo anno fiscale è prevista un'aggiudicazione del contratto a sostegno di tali sforzi".
È oggetto di valutazione anche dove ci sia troppa variazione di comandi all'interno delle stesse classi di navi, e non è escluso qualche intervento. Si pensi ad esempio anche a quelle anfibie di assalto LHA/LHD.
"Quando guardi uno schermo, dove trovi la rotta? È nello stesso posto o devi scovarla ogni volta che vai su uno schermo diverso? Quindi più elementi comuni possiamo inserire in questo tipo di interfacce uomo-macchina, meglio è per l'operatore cogliere rapidamente qual è la consapevolezza situazionale, qualunque aspetto stia guardando, che si tratti di controllo del timone, immagini radar, qualunque cosa", ha spiegato il contrammiraglio Lorin Selby.