La domanda è di quelle a cui non c'è una risposta, per ora. Per saperlo senza ombra di dubbio bisognerebbe spedire sopra e sotto alla superficie una missione ad hoc.
Gli scienziati planetari stimano che in un lontano futuro questa luna possa diventare più vivibile. L'attesa però è lunga: circa 6 miliardi di anni, ossia quando il nostro Sole diventerà una gigante rossa, la sua temperatura aumenterà e di conseguenza anche quella su Titano potrebbe crescere fino a far diventare le condizioni su Titano simili a quelle terrestri, consentendo condizioni favorevoli per alcune forme di vita. Almeno questo è lo scenario proposto da alcuni modelli.
Esperimenti condotti sulla Terra suggeriscono che Titano potrebbe essere più abitabile di quanto si possa pensare. Murthy Gudipati del JPL ha spiegato che stando agli esperimenti condotti "lo stesso tipo di luce che guida la chimica biologica sulla superficie terrestre potrebbe anche guidarla su Titano, anche se questa luna riceve molta meno luce solare ed è molto più fredda. Il fatto è che Titano non è un gigante addormentato, è almeno mezzo sveglio".
Uno studio pubblicato di recente dalla Cornell University ipotizza inoltre che le condizioni su Titano potrebbero essere adatte per l'evoluzione di forme di vita che non necessitano dell'acqua. Questo non significa che Titano sia una luna abitabile, ma che l'acido cianidrico (HCN) presente in atmosfera potrebbe essere una possibile chiave chimica prebiotica.
A questo punto sarebbe lecito chiedersi che cosa aspettiamo ad andare a vedere più da vicino che cosa c'è su Titano. L'idea circola da tempo, tanto che la NASA ha anche finanziato gli studi per un sottomarino che potrebbe essere spedito su Titano (difficilmente prima del 2040). L'idea è di far tuffare il manufatto umano nel Kraken Mare, il più grande lago di Titano con una superficie stimata di 1000 km e una profondità di circa 300 metri, per fargli condurre studi sui fenomeni oceanografici, la composizione chimica dell'"acqua" e la mappatura delle correnti marine sia in superficie sia sui fondali.
Gli strumenti a disposizione per condurre le indagini scientifiche dovrebbero comprendere un sensore meteorologico, un sistema di illuminazione, telecamere, sensori di luce, di profondità, un sistema di raccolta e analisi di campioni e un sonar a scansione laterale. Previste inoltre antenne sui lati per mantenere le comunicazioni con la Terra direttamente o tramite un orbiter, quando il sottomarino è in superficie.
Il mezzo acquatico potrebbe pesare 1.400 chilogrammi ed essere alimentato da due generatori a radioisotopi. Un "giorno di crociera" per il sottomarino consisterebbe in otto ore di esplorazione subacquea e 16 ore in emersione per la comunicazione e la raccolta di dati meteorologici.
Sono poi allo studio anche dei droni per mappare la superficie con un alto livello di dettaglio. Titan Aerial Daughtercraft - questo il suo nome - potrebbe andare e venire da un veicolo d'appoggio (forse una mongolfiera spaziale) per trasmettere sulla Terra le informazioni raccolte, ricaricare le batterie e tornare in ricognizione. Per ora questi progetti sono tutti in fase embrionale: non è detto né che verranno realizzati, né quando.