"The Store" di J. Patterson, il Grande Fratello è un negozio

Leggendo "The Store" di James Patterson si ha una sensazione di déjà vu: vivere in una società distopica governata non da un Grande Fratello bensì da un Grande Negozio online.

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a cura di Pino Bruno

Jacob Brandeis, protagonista del romanzo The Store di James Patterson, ha molti punti in comune con Winston Smith, protagonista di 1984 di George Orwell. Entrambi si sentono oppressi da un regime cupo e totalitario che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini, ai quali impone di adeguarsi alle sue regole.

Romanzi distopici. Quello di Orwell è un classico della letteratura; The Store di Patterson non può ambire a tanto ma vi assicuro che si tratta di una lettura utile e persino piacevole, perché è la rappresentazione di un mondo meno fantascientifico di quanto possiamo immaginare. Perché The Store esiste già, anzi sono più di uno e sanno tutto di noi.

Un tempo erano le "7 sorelle" - giganti petroliferi come Exxon, Mobil, Texaco, Standard oil of California, Gulf oil, Royal Dutch Shell e British petroleum - a dominare il mondo e fare e disfare governi. Oggi abbiamo i 6 (grandi) fratelli Alphabet/Google, Amazon, Apple, Facebook, Microsoft e Twitter che travalicano governi, frontiere, regole fiscali e privacy. Non solo ci conoscono uno ad uno, ma sono in grado di creare i nostri bisogni, anticiparli, realizzarli e servirceli su un piatto d'argento.

The Store James Patterson

The Store del romanzo di Patterson sa i tuoi bisogni prima che li sappia tu. È un gigantesco e globale negozio online che dissemina dispositivi di sorveglianza in case, uffici, ristoranti, bar e strade. I suoi droni sono dappertutto, ascoltano le conversazioni, registrano i movimenti, osservano ogni movimento dei cittadini. È "The Store" a comandare e chi si ribella sparisce nel nulla, come i desaparecidos argentini e cileni degli anni 70 e 80.

C'erano telecamere ovunque: quelle a circuito chiuso del governo e quelle di sorveglianza di The Store. Erano sopra i semafori e i portoni, nelle vetrine refrigerate delle gastronomie, nascoste nelle vetrate della cattedrale di Saint Mary, persino sulle porte dei bagni dell'AT&T Park, lo stadio di baseball. C'erano dispositivi di registrazione audio in miniatura su tutti i tavolini delle caffetterie, su ogni cassa dei grandi magazzini e in ogni camera d'albergo. C'erano cimici sui taxi, sugli autobus, nelle carrozze della funicolare. C'erano telecamere nei ristoranti, nei parchi e sul traghetto per Alcatraz.

(The Store, James Patterson).

La scrittura di Patterson ha ritmo, è incalzante. Il thriller cresce e si alimenta di continui colpi di scena, in queste città americane a metà strada tra The Truman Show e Blade Runner. C'è il racconto di una mutazione, della tecnologia che ci pervade e seduce a tal punto da diventare indispensabile, insostituibile. Rapiti dalla moderna società dei balocchi, gli uomini delegano ogni incombenza a "The Store". Vuoi la mia privacy, i miei dati, le mie abitudini, la mia autonomia di pensiero, la mia libertà? Prenditeli e dammi in cambio prodotti.

Tranquilli, è solo un romanzo.

O no?  


Tom's Consiglia

Il romanzo di Patterson è disponibile sia in versione digitale che di carta. Dove? Ovviamente su The Store

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