Telecom Italia, Mediaset e Fastweb hanno capito che farsi la guerra non è conveniente: la libera e cruda competizione in Italia è fuori posto. Tutto ha inizio con le concilianti dichiarazioni di Franco Bernabè, AD di Telecom Italia, durante la presentazione del libro "Rete Italia" del presidente AGCOM Corrado Calabrò.
Lo sguardo degli italiani è come quello di un detenuto in attesa di giudizio
Il progetto Canvas (Project Canvas) prevede un accordo tra i vari operatori TLC anglosassoni (BBC, ITV, C4, Five, BT e Talk Talk) per realizzare una piattaforma unica (e aperta) di Internet TV – soggetta al controllo del BBC Trust. Si tratta di un progetto complesso che mira a individuare standard tecnici, realizzare una piattaforma e un'interfaccia utente comune.
Insomma, nel Regno Unito hanno avuto una felice intuizione: creare un'unica piattaforma che non disorienti e discrimini gli utenti, e favorisca la competizione tra le aziende. La versione italiana di Bernabè ovviamente non cita mai la RAI, che oltremanica con BBC e l'ente di controllo BBC Trust sembrano essere protagoniste indiscusse.
Ovviamente, la ricetta è piaciuta subito. "Noi mettiamo i contenuti, si può fare. Abbiamo investito tanto nel digitale ma poco importa che vada per terra, per aria o dove", ha dichiarato immediatamente Fedele Confalonieri di Mediaset. "Il nostro business è fare contenuti, non fare tecnologia. Se la Tv su banda larga aumenterà , saremo operativi in questo senso", ha fatto ecco Tom Mockridge di Sky Italia.
Praticamente Mediaset e Sky arrivano con i contenuti, Telecom Italia si mette a disposizione tecnicamente. E in fondo i soldi li mettono un po' tutti, sopratutto gli italiani. Ma la RAI e lo Stato rimangono fuori dalla cabina di regia. Almeno ufficialmente.