In vista dello switch off al digitale terrestre DVB-T2, il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione ormai dal dicembre scorso il Bonus TV, si tratta di un contributo di 50 euro disponibile per chiunque voglia sostituire il proprio televisore con un apparecchio in grado di supportare il nuovo standard o cambiare il proprio decoder.
Adesso arrivano i dati ufficiali sul primo mese dall'entrata in vigore e sono stati resi noti dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Mirella Liuzzi in un'intervista al Sole24Ore.
Dalla data di introduzione del Bonus TV, ovvero il 18 dicembre e sino al 18 gennaio sono state in tutto accolte 15.963 richieste di contributi da 50 euro per 1.902 decoder e 14.061 televisori. Tradotto in cifre si tratta di 798.150 euro distribuiti sino ad oggi dal ministero.
Per tutto l'anno in scorso, lo stanziamento a disposizione ammonta a 101 milioni di euro. Dunque, calcolatrice alla mano, nel primo mese dell'entrata in vigore del Bonus TV è stato erogato l'1,2% dei fondi disponibili. Sono dunque oltre due milioni i televisori e i decoder che possono essere comprati con il contributo e quindi, da qui alla fine dell'anno, sino a 6 mila al giorno.
Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico è anche intervenuto in un post su LinkedIn sulle recenti prove tecniche da parte di Rai e Mediaset con i canali test per il nuovo standard DVBT2. Secondo Liuzzi si tratta di una fase iniziale di test che è ancora da perfezionare: "Sarebbe, pertanto, fuorviante per i cittadini provare adesso a sintonizzare i canali e dedurre, in caso negativo, che il proprio apparecchio sia da cambiare. Nessun allarmismo quindi, il Ministero dello Sviluppo Economico fornirà tutte le spiegazioni utili ai cittadini per effettuare la verifica del proprio televisore nel momento in cui questa fase di test iniziale sarà perfezionata".
Con l'avvicinarsi della scadenza dello switch off sicuramente il numero di domande presentate al Mise per il Bonus TV crescerà esponenzialmente. Ricordiamo che questo passaggio sarà graduale tra le varie zone d'Italia e avverrà secondo differenti tempistiche.
Dal primo settembre 2021 sino al 31 dicembre si partirà con le regioni settentrionali, dal primo gennaio al 31 marzo 2022 toccherà a Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna. Infine, per tutte le altre regioni italiane, lo switch off definitivo avverrà tra il primo aprile 2022 e il 20 giugno dello stesso anno.