Nastri magnetici (1950 - oggi)

Dalle schede perforate al Blu-Ray, da pochi bit di informazioni a diversi gigabyte di dati. I supporti esterni per immagazzinare dati si sono evoluti con il passare degli anni, e sono cambiate tecnologie, dimensioni e capacità. Non tutti hanno superato la prova del tempo o hanno avuto successo, scopriamo quali sono.

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a cura di Tom's Hardware

Periodo d'uso: dal 1950 a oggi

Capacità di memorizzazione: 184 KB - 5 TB

Il primo computer commerciale prodotto negli Stati Uniti (UNIVAC I) conteneva anche il primo nastro magnetico, l'UNIVSERVO I. Questo nastro, lungo oltre 365 metri, era in grado di memorizzare 128 bit per pollice in otto tracce diverse alla velocità di 12800 caratteri al secondo, per una capacità di memorizzazione senza precedenti di 184 KB. Il nastro magnetico è rimasto popolare per molti decenni e gli attuali modelli riescono a immagazzinare fino a 5 TB di dati. Anche il computer del CERN ha un sistema di nastri magnetici automatizzato per immagazzinare i dati del Large Hadron Collider.

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