"Startup Italiane di successo" questa settimana si occupa di Seizent, una piccola software house emergente che ha realizzato OneClick! Installer 3. Si tratta di un'applicazione che automatizza l'installazione dei propri software preferiti su uno o più PC. Intervistiamo il fondatore Alessio Mei.
Startup italiane di successo
La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.
Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".
Pronti. Partenza. Via!
Presentati
Mi chiamo Alessio Mei, ho 33 anni e sono il fondatore di Seizent. La mia attività di freelance nel settore IT nasce intorno al 2001, dopo una breve esperienza alla facoltà di Informatica di Pisa. Partito come tecnico di computer, ho in seguito vestito i panni di docente in diversi corsi di formazione. Nel corso degli anni, grazie alle maturate competenze nello sviluppo di siti web e di applicazioni multimediali, ho avuto modo di lavorare a progetti molto ambiziosi e soddisfacenti.
Presenta la tua startup
Seizent (www.seizent.com) è una startup nata nel 2012 e rappresenta il mio personale "marchio di fabbrica" atto ad indicare un preciso obiettivo: entrare nel mondo delle software house. Il software capostipite è OneClick! installer 3, un'applicazione che automatizza l'installazione di programmi, driver e aggiornamenti di Windows. L'app è principalmente rivolta ai professionisti del settore IT (tecnici e sistemisti informatici in primis), è in grado di agevolare il noioso e ripetitivo lavoro di installazione dei pacchetti software.
OneClick! Installer 3
La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto
Durante l'intero ciclo di sviluppo del progetto ci sono stati più momenti nei quali ho incontrato delle difficoltà. Nello specifico, alcune fasi riguardanti la programmazione sono risultate piuttosto ostiche da superare.
Un consiglio per tutti gli startupper
Dai, facciamo che ne do cinque:
1) Seguite in primis i vostri sogni, le vostre intuizioni e ponetevi l'obiettivo di realizzarli/e.
2) Pensate in positivo e ritenetevi sempre all'altezza del progetto che state affrontando.
3) Non mollate alle prime difficoltà, ma imparate a conviverci, perché una volta superate, le soddisfazioni saranno maggiori.
4) Se un progetto non va come sperato, non consideratelo un fallimento: ci avete provato e questa è la cosa più importante, infatti se lo avrete portato a termine, a prescindere dal risultato, sarà già di per sè un successo.
5) "Fix your bugs": Imparate dagli errori e mettete in atto i cambiamenti necessari per non ripeterli, aprendo la vostra mente a nuove prospettive e a differenti punti di vista.
Un errore da non fare
Scartare qualsiasi idea progettuale considerata irrealizzabile o al di sopra delle vostre possibilità.
Caratteristiche
Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup
Questo paese ha bisogno di una bella carica di ottimismo: vedo troppi giovani senza obiettivi e ciò è dovuto in parte ad un pessimismo generale ed in parte alla mancanza di fiducia in se stessi. La maggior parte degli individui cerca inoltre una certa sicurezza lavorativa, perciò molti rifiutano l’idea di lanciarsi in una rischiosa startup. Per favorire quindi la proliferazione di quest’ultime si potrebbe, fin dalle scuole medie, avviare uno specifico programma per ragazzi col fine di promuovere l’imprenditorialità e, allo stesso tempo, impartire fiducia in se stessi e nelle proprie idee. È poi importante far capire alle persone che vale la pena provare perchè il fallimento non esiste: è solo uno status mentale.
Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy
Sappiamo bene quanto il "made in Italy" sia stimato nel mondo. Tuttavia, un paese non è fatto solo di grandi e altisonanti brand, le sue cellule vitali sono infatti costituite anche e soprattutto dalle piccole e medie imprese. Oggi avviare un'attività in Italia è sicuramente possibile, ma non mi sento di difendere a tutti i costi il "made in Italy" solo perchè sono nato e cresciuto qua. Credo che sia di fondamentale importanza, per chi voglia far impresa, avere una mentalità aperta e credere in se stessi prima che nel proprio paese. Circa cent’anni fa molti italiani emigrarono all'estero in cerca di fortuna. Molti di loro riuscirono a trovarla. Fossilizzarsi dunque a rimanere ancorati ad una paese non è mai positivo, in special modo per chi vuol mettersi in gioco nel mondo del lavoro.
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