Recenti dati provenienti dal sito di localizzazione satellitare Satellitemap rivelano che negli ultimi due mesi la costellazione satellitare di Starlink ha subito la perdita di, circa, 200 satelliti situati nell'orbita terrestre bassa (LEO). Questo numero è significativamente elevato se si considera che, dal 2021 all'ultimo comunicato ufficiale in merito, il totale delle perdite era di "soli" 568 satelliti.
Ciò che rende questa situazione particolarmente sorprendente è la rapidità con cui questi satelliti sono stati "bruciati" e sembra che i principali colpevoli di queste perdite siano i brillamenti solari. Questi eventi solari possono causare variazioni nell'orbita dei satelliti, danneggiandoli irreparabilmente.
Non è ancora del tutto chiaro se i satelliti persi recentemente facciano parte della prima generazione di satelliti Starlink o della seconda generazione ma, nel caso facessero parte di quest'ultima, SpaceX dovrà effettuare almeno nove lanci di razzi Falcon 9 per compensare queste perdite.
In passato, la prima generazione di satelliti poteva essere lanciata in gruppi di 60 satelliti per Falcon 9, mentre con la seconda generazione il numero si è ridotto a solamente 22 satelliti, viste le dimensioni maggiori di questi nuovi modelli.
I satelliti di seconda generazione sono più potenti, più grandi e più pesanti dei loro predecessori, il che li rende più esposti ai pericoli dello spazio, tra cui i brillamenti solari.
SpaceX ha implementato un sistema denominato "ducking" sui suoi satelliti, che consente loro di ritirare i pannelli solari in caso di collisione o pericolo imminente. Inoltre, la scelta di posizionare i satelliti Starlink in orbita bassa significa che, in caso di danni o malfunzionamenti, essi finiranno per bruciare nell'atmosfera anziché rimanere in orbita.
Tuttavia, resta il fatto che SpaceX dovrà intensificare i lanci per compensare almeno in parte le perdite subite nella sua costellazione Starlink.
Nonostante SpaceX fornisca aggiornamenti periodici sullo stato della costellazione alla Federal Communications Commission (FCC), questi aggiornamenti vengono archiviati semestralmente, rendendo impossibile una disponibilità, in tempo reale, dei dati riguardanti i satelliti persi, a meno che queste stime non provengano da fonti ufficiali.