Una ricerca svolta da Lexmark rivela che il governo USA spende 440 milioni di dollari ogni anno in stampe non necessarie, su un totale di 1,3 miliardi, investiti per la stampa di documenti.
Lexmark ha intervistato 380 dipendenti pubblici: il 57% di loro afferma di stampare documenti che devono essere firmati, oppure (51%) da condividere con altri. Il 69% degli intervistati crede che "le istituzioni facciano molto affidamento sulla carta".
La tendenza sarebbe presente in particolare sul luogo di lavoro, dove, secondo il 61% degli intervistati, "si stampa molto di più che a casa". Non dipende dal tipo d'istituzione né dall'età delle persone, a quanto emerge dal sondaggio, ma quasi tutti (92%) ammettono di non aver bisogno di tutte quelle stampe.
Firme, riunioni, modifiche e archiviazione. C'è molto spazio per risparmiare. Clicca per ingrandire.
I dipendenti pubblici, insomma, sanno che potrebbero stampare meno, ma lo fanno comunque, probabilmente perché è un'abitudine consolidata, o perché nessuno se la sente di dare il via a quella che sarebbe una piccola rivoluzione.
Eppure il 78% degli intervistati afferma che è più facile trovare la copia digitale di un documento, rispetto a quella scritta. Ciò nonostante il controllo delle stampe è una misura scarsamente adottata, nelle varie agenzie dove lavorano gli intervistati.
Lexmark ha dato seguito al sondaggio con una serie di linee guida, mirate a ridurre lo spreco in questo settore, e alla creazione di pratiche comuni a livello nazionale, che possano aiutare i lavoratori a decidere se e quando stampare un documento, ma anche legare ogni stampa in maniera univoca alla persona che la esegue.
Sarebbe interessante conoscere gli stessi dati per quanto riguarda il nostro paese, soprattutto considerando le dichiarazioni dell'attuale governo sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, che includono persino un "centro per la dematerializzazione della carta".
Anche nel settore privato, però, si stampa praticamente ogni cosa, spesso per adempiere a obblighi legali: quanto si potrebbe risparmiare, affidandosi al buon senso e alle copie digitali? Per non parlare della riduzione dell'impatto ambientale delle nostre attività quotidiane.
Notizie correlate
Rivoluzione Brunetta, PA sempre più digitale