Obiettivo
La Sony DSC-RX100 IV è dotata di un obiettivo zoom Carl Zeiss® Vario-Sonnar® T* equivalente ad un 24-70 mm, il medesimo montato sulla RX100 III. Alla focale grandangolare vanta una luminosità massima estremamente elevata, pari a f/1.8, mentre a 70 mm di f/2.8. In realtà, già a partire da 35 mm l’apertura massima è di f/2.8.
L’obiettivo, telescopico, ha uno schema ottico basato su 10 lenti in 9 gruppi con ben 9 elementi asferici! E’dotato di diaframma a sette lamelle per uno sfocato d’effetto. Lo stabilizzatore dell’immagine è il Sony Steady Shot, disattivabile indipendentemente per le foto e i video. Il noto rivestimento Zeiss® T* riduce luce parassita e immagini fantasma.
Escursione focale
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L’escursione focale (3 x) è piuttosto limitata, e questo è forse l’unico grande neo della macchina. Il range 24-70 mm è quello ideale per la street photography. Per fortuna lo zoom digitale intelligente aiuta a raddoppiare la focale massima senza evidenti deterioramenti nella qualità dell’immagine, come mostrano le foto seguenti:
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Nitidezza
Tutte le foto seguenti sono crop di quelle originali e sono state scattate a tre differenti diaframmi.
Nitidezza già elevata a tutta apertura, aumenta impercettibilmente da f/2.8 e poi rimane pressoché costante sino a quando si giunge al limite della diffrazione
L’ottimo comportamento al bordo replica quello al centro.
Prestazione di notevolissimo livello e soprattutto indipendente dal diaframma!
Progressivo, benché lievissimo miglioramento, nel passaggio da TA a f/5.6.
Si riconfermano anche a queste focali le doti di questo zoom 3 x di progettazione Zeiss. Le prestazioni sono già molto elevate a TA e indipendenti dal diaframma. Lo stesso avviene per il bordo.
Aberrazione cromatica
Le fotocamere del costruttore giapponese hanno sempre adottato efficaci algoritmi di correzione dei difetti dell’obiettivo in camera e questa DMC-RX 100 IV non sfugge alla regola. Grazie ad un’efficace soppressione dell’aberrazione cromatica nei file JPEG, la stessa è così bassa che, nei casi pratici, risulta quasi invisibile.
Vignettatura
Idem come sopra: malgrado l’apertura massima elevata di f/1.8 a 24 mm, l’elaborazione effettuata dal processore dell’immagine compensa la caduta di luce ai bordi, al punto tale che risulta visibile un minimo solo alla focale di 70 mm. Nulla di cui preoccuparsi.
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Distorsione
Anche la distorsione intrinseca dell’obiettivo, non trascurabile scattando in RAW (circa 4% quella a botte alla lunghezza focale minima e 0,3% quella a cuscino di spilli a 70 mm), diventa quasi trascurabile grazie alla correzione effettuata dal processore.
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Riflessi
Eccellente la soppressione dei riflessi grazie al trattamento Zeiss® T*. Anche in condizioni di pieno controluce e senza paraluce (che non si può montare), su un’ampia casistica d’immagini riprese non abbiamo mai notato riflessi e immagini fantasma.
Coma
Coma ben controllato, evidente qualche bagliore sui punti luce.
Stabilizzatore
La nostra consueta prova prevede scatti a 1/30, 1/15, 1/8 e ¼ di secondo. A sinistra stabilizzatore disattivato, a destra attivato. Inquadratura da mirino elettronico. Lunghezza focale 70 mm.
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Senza lo stabilizzatore inserito, già a 1/30 di secondo si fatica ad ottenere immagini non mosse poiché il grip non è come quello di una reflex. Con stabilizzatore inserito, solo a ¼ di secondo si cominciano a vedere minimi segni di mosso, quindi non possiamo che confermare l’efficacia dello stesso, valutabile attorno ai 4 f/stop.
Macro
La minima distanza di MAF di questo obiettivo è davvero ridotta e si ottiene alla focale di 24 mm. Siamo nell’ordine dei 5 cm dalla lente frontale dell’obiettivo, e ciò permette d’ottenere buoni rapporti d’ingrandimento.
Bokeh
Grazie all’apertura massima dell’obiettivo di f/1.8 alla minima lunghezza focale (f/2.8 a 70 mm) e alla presenza di un filtro ND che consente di aprire tutto il diaframma anche quando c’è molta luce potendo contare su un’esposizione corretta, si possono ottenere risultati piacevoli ed interessanti come bokeh. Le aree fuori fuoco appaiono abbastanza pastose.