Soldati della seconda guerra mondiale al BGeek

Seconda giornata del Bgeek 2017. Tra gli stand più interessanti quello de "I ragazzi del 25", un gruppo di giovani pugliesi appassionati di storia, con l'intento di concretizzare una particolare commistione con la cultura geek.

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a cura di Saverio Alloggio

Al Bgeek 2017 di Bari il "Cosplay" non si limita ai personaggi di fumetti e videogiochi. Abbiamo infatti conosciuto un gruppo di giovani pugliesi chiamato "I ragazzi del 25". Si tratta di un particolare progetto mirato a promuovere la rievocazione storica, abbracciando la cultura geek. Una commistione che certifica l'ampiezza di questi eventi, che riescono a coinvolgere una moltitudine di prospettive.

La chiave di lettura de "I ragazzi del 25" è legata alle modalità di rievocazione storica. La logica è quella di addentrarsi negli usi e nei costumi della Seconda Guerra Mondiale, prescindendo dagli eventi specifici. Dunque, più che un focus sullo sbarco in Normandia, "I ragazzi" cercano un approfondimento sullo stile di vita dei soldati, sull'aspetto psicologico delle battaglie, sull'impatto nella quotidianità della popolazione.

Bgeek 2017

Per poter centrare questo obiettivo, è necessario un importante lavoro preliminare. Una vera e propria ricerca storica attraverso gli archivi, una documentazione bibliografica che consente di potersi addentrare negli aspetti più nascosti della Seconda Guerra Mondiale. Dalle lettere inviate dai soldati ai diari di battaglia, fino a giungere ai giornali dell'epoca e dunque al racconto della cronaca. 

"I ragazzi del 25" inoltre fanno di frequente spedizioni presso scenari di battaglie o bombardamenti, come l'Abbazia di Montecassino. Armati di metal detector, "I ragazzi" sono riusciti a recuperare molti cimeli storici originali come borracce o elmetti che poi hanno restaurato.

Ed è a questo punto che l'aspetto analogico si fonde con quello digitale. Chi non vuole passare ore con un metal detector a cercare reperti originali può usare Internet. Attraverso store online come parabellumshop.com (il più importante italiano) e sofmilitary.co.uk (il principale a livello europeo), è possibile acquistare fedeli riproduzioni di tutti gli oggetti che ruotavano attorno alla vita militare di quegli anni.

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Gli eventi di rievocazione storica de "I ragazzi del 25" sono mirati dunque a consentire l'immersione negli aspetti sociali e psicologici della Seconda Guerra Mondiale. Nessun tipo di simulazione di violenza, quanto piuttosto il voler sottolineare l'importanza di un periodo storico che ha contribuito a cambiare definitivamente le sorti del nostro tempo.

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Un tema, quello dell'unione tra la storia e la cultura geek, per certi versi molto delicato, che noi di Tom's Hardware abbiamo già affrontato in relazione all'importante dibattito nato attorno a Battlefield 1, il titolo videoludico pubblicato da Electronic Arts e reo, secondo alcuni, di avere offeso il corpo degli Alpini avendo ambientato alcune battaglie del gioco sul Monte Grappa.

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In tal senso, è utile ricordare una delle dichiarazioni che ci sono state rilasciate in merito dal prof. Antonio Brusa, storico e specialista in Didattica della Storia che, intervenuto nel dibattito, ha dichiarato:

"L'elettronica ha fatto il miracolo di moltiplicare all'infinito il divertimento del gioco dei soldatini. È magnifico, per un gioco. Perché il gioco deve piacere, anche se di guerra. Proprio questo fa scandalo. Come se giocare alla guerra fosse "esaltare la guerra" o "imparare a fare la guerra". Ma questa reazione è una semplice mancanza di cultura. Lo dimostra un famoso aneddoto di Umberto Eco. Il letterato si trovava a Monaco, durante le Olimpiadi, quelle dell'attentato in cui furono assassinati degli atleti israeliani. Andò in un negozio per comprare un gioco di guerra per un bambino. La commessa inorridì, e lui le spiegò, con calma, che giocare è "di per sé" essere contro la guerra. Quando fai la guerra, il tuo nemico lo uccidi. Ma quando giochi, lui deve vivere. Se no, contro chi giochi, la prossima volta?"

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La questione ruota tutta attorno a questo concetto. È l'approccio verso questi temi a fare la differenza. Uno corretto consente di poter far sposare la storia con la cultura geek, senza il timore di operare una sorta di oltraggio nei confronti di tutti coloro che, direttamente o indirettamente, sono stati coinvolti nel periodo buio della Seconda Guerra Mondiale.


Tom's Consiglia

Battlefield 1 è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Digital Illusions Creative Entertainment e distribuito da Electronic Arts. È disponibile su Amazon per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

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