Dopo aver controllato con attenzione che non si tratti di una bufala, evitando così il problema di cui a pagina uno, pubblico una cosa che secondo me potrebbe interessare ai miei contatti: "Domani interessante evento sulla sbidigudi antani, clicca qui per tutte le info http://www.xxxx.yy"
Dopo pochi secondi, il primo deprimente commento:
"Dove si tiene?"
"Ma hai visto il link? C'è scritto tutto lì"
"Sì, ma non ho tempo, dove si tiene e quanto costa?"
Per forza non ha tempo
E già, lui non ha tempo. Secondo gli ultimi calcoli della NASA e del MIT di Boston quei circa 1.5 secondi per il click sul link superano abbondantemente gli svariati minuti che ha impiegato in chat poco prima. Forse siamo nelle vicinanze di un buco nero, dove il tempo è prossimo a fermarsi, ma chissà tutto è possibile.
Sempre la pigrizia non permette di cercare informazioni su qualsiasi cosa, si preferisce scrivere e-mail o chattare. Ecco, siamo tutti preoccupati per la diffusione dei nostri dati personali ma forse dovremmo stare più tranquilli: anche se son sotto il naso o quasi, a un click di distanza, il nostro miglior firewall è l'inettitudine o la pigrizia del prossimo – compresi i voyeur digitali.