I numeri di SMAU. Note negative ma anche buoni segnali
In apertura di conferenza Alfredo Cazzola, presidente di SMAU, ha ripercorso la storia della manifestazione e evidenziato la discontinuità di questa quarantaduesima edizione con quelle precedenti. Innanzitutto la gestione è cambiata due volte in due anni. L'anno scorso se ne occupava il gruppo Sabatini, quest'anno l'evento è stato acquistato da Promotor International - quelli del MotorShow di Bologna.
La divisione tra aree business e consumer è stata ancora più marcata e rispettata con 44000 operatori verificati e un largo pubblico consumer che viene stimato in 126.000 presenze.
Siamo ben lontani dai numeri conseguiti alla fine degli anni '90, ma secondo PI ci sono basi solide per i prossimi anni.
Lo speriamo un po' tutti, ma due padiglioni, il 15 e il 16, sono decisamente pochi per un popolo di 126.000 visitatori consumer. I ragazzi affluiti in massa a SMAU hanno passato giornate intere stretti come sardine in una scatoletta e hanno potuto vedere pochi espositori a rappresentare il mondo dell'ICT. Non conosco quali siano i criteri di misura del successo dell'evento di Promotor, ma la frase che io ho sentito ripetere più spesso è "abbiamo buttato dieci euro" - il prezzo del biglietto per l'accesso all'area consumer.
L'altra faccia della medaglia erano dei padiglioni business fruibili, controllati agli ingressi e tranquilli. Abbiamo visto siglare contratti e accordi, e in generale tutti si lamentavano del "ghetto" consumer ma l'area business ha suscitato un buon responso, seppur timido.