L'obbligo della fatturazione elettronica nel settore del rifornimento carburante ha convinto i benzinai a indire uno sciopero per il 26 giugno. Com'è risaputo dal primo luglio 2018 saranno tenuti a emettere e-fatture, registrare le operazioni e preoccuparsi delle comunicazioni correlate all'Agenzia delle Entrate.
Le rappresentanze sindacali Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa-Confcommercio sostengono che le modalità operative scelte e la serrata tempistica comprometterebbero le attività e complicherebbero ulteriormente la vita di una categoria che consta in 20mila addetti.
"I Gestori, in considerazione del complesso normativo disegnato a partire dal 1934, sono poco più che cottimisti in un sistema che è saldamente in mano alle compagnie petrolifere e ad alcuni operatori indipendenti che, nel corso del tempo, hanno ottenuto prima i Decreti (e poi le Autorizzazioni) ovvero hanno acquisito i "cascami" di un'industria petrolifera in fuga dal nostro Paese", si puntualizza sulla nota sindacale congiunta.
"I Gestori agiscono in nome proprio (come ditte individuali o società di persone), pagano il carburante al fornitore, sono costretti a subire politiche commerciali e di prezzo (che spesso li mettono ai margini del mercato) che vengono definite altrove pagati un tanto (meglio, un poco) per ogni litro di carburante erogato".
Ogni adempimento insomma sembrerebbe sempre cadere sempre sulle spalle dei gestori e non dell'industria a monte. "A nulla sono valsi i tentativi di far riflettere Ministero dell'Economia ed Agenzia delle Entrate non solo sull'iniquità dei provvedimenti (assunti per contrastare l'illegalità senza che i Gestori abbiano la pur piccola responsabilità su "traffici" che si generano a monte del processo) ma senza neppure considerare che, in Italia, ci sono 5.000 impianti che erogano meno di mille litri al giorno, che i Gestori già sono sottoposti a scritture contabili (utf) previste dall'Agenzia delle Dogane e che l'attività viene svolta in condizioni strutturali di precarietà", prosegue la nota.
La richiesta al Ministro del Mise Luigi Di Maio è quindi di attivare un confronto con la categoria per dirimere la matassa.
Bisogna comunque ricordare che qualche concessione era stata fatta. Il Provvedimento 106702 dell'Agenzia delle Entrate impone l'introduzione del meccanismo digitale inizialmente solo agli impianti ad elevata automazione, il cui rifornimento avviene in modalità self-service prepagato, e che siano muniti di sistemi automatizzati di telerilevamento dei dati impianto, di terminali per il pagamento tramite accettatore di banconote e moneta elettronica (bancomat, carte di credito, prepagate, ecc.) e di sistemi informatici per la gestione in remoto dei dati di carico e di scarico delle quantità di carburante. Senza contare la possibilità di fare convivere la modalità tradizionale con quella elettronica per circa 1 anno. Fermo restando il fatto che a partire dal primo gennaio 2019 tutte le categorie dovranno adeguarsi a questo nuovo sistema di fatturazione.
Aggiornamento
Lo sciopero è stato revocato. L'obbligo della fatturazione elettronica per i benzinai decorrerà dal 1 gennaio 2019.