Introduzione
Il concetto di composizione in fotografia è uno di quelli che riveste maggiore importanza in assoluto, anche se molti lo confondono, o lo riducono, alla semplice inquadratura, pensando che basti seguire qualche regola elementare su come scegliere il punto d'osservazione e l'angolazione della macchina fotografica per produrre immagini efficaci, in grado di catturare l'attenzione di chi le osserva su un determinato particolare o soggetto. Altri ancora si concentrano principalmente sugli aspetti tecnici, come l'esposizione e la messa a fuoco, senza preoccuparsi dell'aspetto artistico/creativo o mettendolo semplicemente in secondo piano, con il risultato di produrre immagini prevedibili e monotone. In realtà, l'insieme di tutte le decisioni che il fotografo deve prendere prima dello scatto, spesso in un tempo ridottissimo e nella speranza che il suo corredo fotografico lo assecondi, coinvolgono come minimo sia un aspetto geometrico/spaziale - come rappresentare un soggetto, o più soggetti, in un determinato ambiente - sia temporale, per far si che tutti gli elementi dell'inquadratura si combinino in un determinato momento esattamente come egli desidera: al posto giusto nel momento giusto!
![]() | Sony DSCH300B.CE3 | |
![]() | Canon IXUS 155 | |
![]() | Samsung WB1100F | |
![]() | Nikon D3200 |
Raggiungere quest'obbiettivo significa rendere un'immagine dinamica, allontanandola dal senso di staticità che in genere si crea fotografando un soggetto immobile. Ciò richiede molta esperienza e la piena padronanza dei mezzi di cui si dispone, oltre ad un pizzico d'inventiva e di fantasia. Un'immagine può infatti essere ricca di significati per chi l'ha scattata, evocare dei ricordi, suscitare in esso un'emozione, ma non avere la capacità di trasmetterli. Una bella fotografia deve (o dovrebbe) trasmettere un messaggio in modo chiaro e completo, tutto in una volta, non come una composizione musicale che si sviluppa nel tempo o un romanzo che racconta una storia man mano che si sfogliano le pagine.
La collocazione del soggetto
Questo è il primo degli aspetti cui vale la pena soffermarsi. Nel decidere come effettuare un'inquadratura, bisognerà innanzitutto evitare le cosiddette "foto cartolina", magari tecnicamente perfette ma poco interessanti o addirittura banali. In generale, un'immagine può ritrarre un singolo soggetto fotografico - persona fisica, animale, oggetto - o un insieme di più soggetti, tutti ugualmente significativi e importanti, collocati in un certo ambiente e su un determinato sfondo. A tal proposito, basti pensare alle classiche foto di gruppo scattate durante una gita o in occasione di un ritrovo fra amici, piuttosto che al termine di un matrimonio o di una festa.
Si tratta d'immagini che probabilmente finiranno in un album ad immortalare il ricordo di una giornata speciale e per questo motivo daranno grande gioia a chi la guarda. Pertanto, non sono mai da considerarsi banali, anche se dal punto di vista fotografico non saranno quasi mai dei capolavori! La situazione più semplice si ha quando si vuol dare risalto a un singolo soggetto che spicca rispetto allo sfondo o ad altri soggetti simili che non hanno però la stessa valenza nella scena che si vuole immortalare; bisogna innanzitutto capire come inquadrarlo, o meglio come disporlo all'interno dell'immagine e quali dimensioni attribuirgli.
La prima regola base della composizione è quella detta "dei terzi", semplificazione del concetto di sezione aurea che affronteremo più avanti nel riquadro dedicato; essa afferma che si dovrebbero posizionare gli elementi più importanti dell'immagine lungo linee orizzontali e verticali cui dobbiamo idealmente suddividere la nostra immagine, o all'incrocio fra le stesse.
Si chiama dei terzi poiché l'immagine viene divisa in 9 rettangoli uguali da 2 linee verticali e 2 orizzontali. Rispettando questa semplice regola, l'inquadratura risulterà più equilibrata ed efficace.
Al fine di agevolare la composizione secondo la regola dei terzi, sempre più fotocamere dispongono di una griglia sul monitor suddivisa esattamente in questo modo e alcune altre (le reflex e le CSC Sony, ad esempio) di un'apposita funzione, denominata Ritratto Automatico, che identifica la posizione del soggetto e dei suoi occhi, ritaglia lo sfondo e applica la regola dei terzi per una composizione ottimale. Ovviamente, a questa regola, come ad altre, non sfuggono le eccezioni. Ci possono essere, ad esempio, ragioni tecniche per preferire disporre una linea orizzontale (può essere l'orizzonte di un'ampia distesa, come il mare) esattamente al centro dell'inquadratura. Alcuni obiettivi ultragrandangolari, infatti, hanno una distorsione a forma di botte, o peggio, di "baffo" molto difficile, se non impossibile, da correggere in post, pertanto fotografando avendo l'accortezza di porre la linea dell'orizzonte esattamente a metà in verticale, la distorsione sarà annullata.
Quando si vuole conferire l'idea di simmetria e di precisione geometrica, la posizione centrale del soggetto è normalmente la più indicata.
Anche nei ritratti frontali con il medio-tele questa posizione risulta molto efficace ed espressiva, avendo l'accortezza di mettere a fuoco rigorosamente sugli occhi. Nel fotografare invece una persona di profilo, le tecniche cinematografiche ci suggeriscono di lasciare sempre un po' "d'aria" a lato del volto e di collocarlo quindi a destra o a sinistra dell'inquadratura, come se fosse rivolto verso un ipotetico interlocutore o stesse osservando qualcosa.
Idem dicasi per una persona che cammina; secondo dov'è collocata nell'inquadratura, comunica concetti diversi. Un uomo al centro di una piazza con una mano sul volto, ritratta leggermente dall'alto, può voler significare incertezza su dove andare, mentre uno che cammina, ripreso di profilo, fornirà un'idea di movimento verso un determinato luogo se si trova a lato del frame e orientato verso il centro dello stesso. Questi esempi aiutano a capire il concetto di "immagine dinamica".
Il soggetto principale può essere posto anche lateralmente in prossimità dei margini o addirittura in un angolo, ma poiché visivamente cattura molto meno l'attenzione e crea grande asimmetria, la scelta dovrà essere giustificata da un motivo valido, altrimenti c'è il rischio di creare un elemento di disturbo nell'armonia della composizione. Spostando lo sguardo di chi osserva la foto dal centro ad una posizione periferica, si crea una sorta di contrasto con lo sfondo.
Ecco perché è comunque preferibile seguire la regola dei terzi, proprio perché comunica un senso di equilibrio fra lo sfondo e il soggetto, salvo che il primo sia completamente uniforme (il cielo terso, ad esempio), il che lascia una quasi totale libertà di posizione.
Un ultimo consiglio è quello di coinvolgere l'osservatore, comporre cioè la foto in modo tale che egli stesso si senta protagonista, come se si fosse trovato con noi al momento dello scatto. Questo suggerimento è facilmente attuabile quando, ad esempio, si fotografano paesaggi e si può contare sulla collaborazione di un amico che si presti a darci una mano.