La Luna sarà affollata nel prossimo futuro. La Cina sta progettando di inviare un rover sulla "parte oscura" del nostro satellite, e l'ESA progetta addirittura una piccola città. Gli appassionati di fantascienza saranno probabilmente più galvanizzati dal progetto dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), che spinge per la costruzione di un vero e proprio villaggio lunare, il Moon Village.
Il numero uno dell'ESA Jan Woerner vorrebbe una base per l'esplorazione lunare da parte di robot e di astronauti, che possa funzionare anche come base di attracco per le astronavi dirette in missioni di lunga durata e forse anche come base per l'estrazione mineraria.
Al momento si tratta solo di un'idea, e anche se parliamo di un "villaggio" non s'intende un assiepamento di casupole con tanto di municipio. Woerner ha semplicemente pensato che il Moon Village potrebbe essere un posto interessante per gli scienziati, che alcune aziende private potrebbero essere interessate a un'attività nel settore minerario e che le agenzie spaziali potrebbero voler utilizzare la Luna come trampolino di lancio per ulteriori missioni. Mettiamo tutto insieme e ne esce uno schema generale da cui partire.
Adesso l'ESA sta conducendo delle indagini per capire se ci sia abbastanza interesse per proseguire su questa linea. Quando si concretizzerebbe il progetto? Dopo la chiusura della ISS, ossia nel 2020 come da programma iniziale, o nel 2024 come dalle recenti intenzioni degli USA.
Secondo Woerner "il Moon Village potrebbe essere il successore ideale della Stazione Spaziale Internazionale per l'esplorazione". Ma al pari della ISS un villaggio lunare di questa portata richiederebbe un impegno formale tra i paesi finanziatori e l'accordo di molte nazioni per andare insieme sulla Luna.
Fra i possibili partecipanti ci potrebbero essere la Russia e la Cina, che hanno in calendario alcune missioni lunari. Secondo le fonti Woerner avrebbe raccolto manifestazioni d'interesse anche da parte di aziende negli Stati Uniti e in Israele.
Bisognerà poi vedere l'esito delle trattative sul futuro della ISS con le agenzie spaziali di Stati Uniti, Giappone, Canada e Russia. Il grosso punto di domanda riguarda gli Stati Uniti, che sembrano meno interessati alla Luna e più alla progettazione delle missioni sugli asteroidi e su Marte.
Una volta sciolti questi nodi la prima tappa sarà la decisione della posizione migliore in cui istituire il sito lunare; a quel punto spetterà ai singoli paesi o alle agenzie spaziali decidere come vogliono prendere parte al progetto. Stando ad alcuni astronomi sarebbe da favorire la faccia nascosta della Luna in quanto consentirebbe l'installazione di radiotelescopi senza interferenze.
Quanto all'avamposto vero e proprio, al momento non ci sono ancora piani dettagliati per la costruzione degli edifici. All'inizio di questo mese l'ESA aveva proposto di utilizzare la tecnologia di stampa 3D e la regolite lunare per creare una serie di strutture permanenti per il suolo lunare.
Laurent Pambaguian, dalla sezione tecnologia dei materiali dell'ESA, ha illustrato i test per stampare blocchi da costruzione con la regolite lunare. Le stampanti 3D potrebbero produrre tra 2 e 3,5 metri di materiale all'ora, il che significa che si potrebbe realizzazione un'intera struttura in una settimana.
Durante un convegno a Noorwijk, nei Paesi Bassi, il mese scorso gli esperti hanno discusso altri aspetti delle nuove tecnologie che potrebbero contribuire a sostenere la vita umana sulla Luna, dalle tute spaziali alla modalità di produzione del cibo. Fra queste ci sono anche le serre che sono in fase di sperimentazione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Come accennato la Cina potrebbe far parte della partita. La nazione infatti ha in progetto di spedire il lander Chang'e-4 sulla Luna nel 2018, anticipando i tempi di due anni rispetto al previsto. L'intenzione è di farlo atterrare proprio sul "lato nascosto" del nostro satellite. Ricordiamo infatti che la Luna è in rotazione sincrona con la Terra, quindi uno dei due emisferi resta sempre in ombra rispetto alla nostra visuale.
Si tratterà della seconda missione cinese sulla Luna, dopo che il lander Chang'e-3 e il rover Yutu terminarono la loro missione lo scorso anno. Nonostante i problemi avuti dal rover il progetto ha comunque portato dati scientifici interessanti, fra cui la scoperta di un nuovo tipo di roccia lunare.
Chang'e-4 (che avrà anch'esso il suo rover) avrà invece il compito di studiare la geologia dell'altra faccia della Luna. Rispetto alla precedente sarà una missione più difficile perché l'emisfero in ombra è più freddo di quello rivolto di noi e perché – vista la posizione - le onde radio non possono arrivare direttamente dalla Terra, quindi Sarà necessario predisporre dei satelliti per le comunicazioni.