Rischio incendio, ritirati 500.000 power bank venduti su Amazon

Il power bank Charmast modello W1056, venduto esclusivamente su Amazon, è stato ritirato dal mercato. Non usatelo assolutamente.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

In un mondo sempre più connesso, dove smartphone e altri dispositivi elettronici sono diventati estensioni di noi stessi, i power bank si sono affermati come accessori indispensabili per garantire una costante alimentazione energetica. Tuttavia, la sicurezza di questi dispositivi è finita sotto i riflettori a seguito di un massiccio richiamo che ha coinvolto quasi 500.000 unità vendute esclusivamente su Amazon negli ultimi sei anni. La U.S. Consumer Power Safety Commission (CPSC) ha infatti annunciato il ritiro di un'ampia gamma di power bank prodotti dall'azienda Charmast, a causa di gravi rischi di surriscaldamento, fusione, espansione, emissione di fumo e incendio.

I power bank, essenzialmente batterie portatili, permettono di ricaricare smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici anche in assenza di una presa di corrente. La loro praticità li ha resi estremamente popolari, con una vasta gamma di modelli disponibili sul mercato, che variano per dimensioni, capacità e design.  Alcuni modelli, con capacità tra 1000 e 5000mAh, sono poco più grandi di una carta da gioco, seppur più spessi, mentre altri, con capacità di 25000mAh o superiore, sono decisamente più ingombranti, pesanti e spessi. La scelta del power bank ideale dipende dalle esigenze individuali, considerando la frequenza di utilizzo e il tipo di dispositivi da ricaricare.

I power bank Charmast oggetto del richiamo, identificati dal modello W1056, sono stati venduti in diversi colori, tra cui nero, blu, verde, menta, rosa e bianco. Il marchio "Charmast" è stampato sulla parte anteriore del dispositivo, mentre il numero di modello, "W1056", è riportato sul retro. La CPSC ha emesso un avviso urgente ai consumatori in possesso di questi power bank, intimando di interromperne immediatamente l'utilizzo e di contattare Charmast per ottenere istruzioni su come ricevere un rimborso completo.

La procedura di rimborso prevede l'invio di una busta al produttore contenente una fotografia del power bank W1056, con il nome del proprietario del dispositivo e la data dello scatto scritti a pennarello indelebile sopra l'etichetta. Inoltre, è necessario includere il cavo di alimentazione del prodotto, reciso come ulteriore misura di sicurezza.

Questo richiamo massiccio solleva importanti interrogativi sulla sicurezza dei power bank e sulla necessità di controlli più stringenti nella produzione e distribuzione di questi dispositivi. Il surriscaldamento e l'incendio di un power bank possono avere conseguenze disastrose, non solo per il dispositivo stesso, ma anche per l'ambiente circostante e per le persone che lo utilizzano. Il rischio di incendio è particolarmente elevato in ambienti chiusi, come automobili o abitazioni, dove le fiamme possono propagarsi rapidamente e causare danni significativi.

Le cause del malfunzionamento dei power bank Charmast sono ancora oggetto di indagine, ma è probabile che siano riconducibili a difetti di fabbricazione, a componenti di bassa qualità o a un design non adeguato che non riesce a dissipare efficacemente il calore generato durante la ricarica e l'utilizzo.

La vicenda dei power bank Charmast sottolinea l'importanza di acquistare questi dispositivi da produttori affidabili e di verificare la presenza di certificazioni di sicurezza riconosciute a livello internazionale. È inoltre fondamentale seguire attentamente le istruzioni del produttore per un uso corretto del dispositivo, evitando di esporlo a temperature estreme, umidità o urti.

In attesa di ulteriori sviluppi sull'indagine in corso, i consumatori sono invitati a prestare la massima attenzione nell'utilizzo dei power bank e a segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia, come surriscaldamento eccessivo, rigonfiamenti o odori sospetti. La sicurezza deve sempre essere la priorità assoluta quando si tratta di dispositivi elettronici, soprattutto quelli che, come i power bank, contengono batterie potenzialmente pericolose se difettose o mal progettate.

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