Mancano solo 7 giorni all'epilogo della vicenda rimborsi, per la fatturazione a 28 giorni. Il Consiglio di Stato, stando a quanto riporta City News Today, oggi ha respinto la richiesta di sospensiva richiesta da TIM poiché non è sostenuta "da sufficienti profili di fondatezza, tali da giustificare, allo stato, la sospensione dell’impugnata sentenza". Lo stesso era avvenuto a maggio, di fronte ad analoga richiesta da parte di Vodafone, Wind e Fastweb.
Insomma, il Consiglio di Stato è entrato nel merito dell'intera vicenda che riguarda tutti gli operatori e annunciato che entro sette giorni vi sarà il dispositivo di sentenza.
“Attendiamo la decisione del Consiglio di Stato sui ricorsi promossi dalle altre società, e se saranno respinte le loro istanze si aprirà la strada ai rimborsi diretti in favore degli utenti, che dovranno ricevere una somma compresa tra i 30 e i 50 euro ciascuno per le maggiori spese sostenute a causa dell’illegittima pratica delle bollette a 28 giorni", ha commento, il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
"Le compagnie telefoniche, come denunciato dal Codacons nei giorni scorsi, stanno giocando d’anticipo offrendo ai propri clienti indennizzi sottoforma di minuti e traffico internet gratis, ma i consumatori devono prestare massima attenzione: tali offerte sono infatti a costo zero per le società della telefonia e potrebbero non compensare il credito vantato dagli utenti per le fatturazioni a 28 giorni". Il riferimento ai rimborsi alternativi riguarda ad esempio TIM e Vodafone.
Secondo gli addetti ai lavori l'esito ormai è abbastanza scontato. È molto probabile che la decisione del Consiglio di Stato si allineerà con quanto già stabilito da AGCOM e TAR. A questo punto non resta che attendere come i principali decideranno di strutturare le modalità di rimborso; fermo restando il fatto che rimane il nodo degli ex clienti passati ad altri operatori oppure che hanno disattivato definitivamente i servizi.