Da dove nasce lo space food e perché ci avete pensato?
"Il progetto dello space food - ci spiega Avino - è partito con Luca Parmitano e con l'idea di rendergli la permanenza a bordo della ISS un po' più simile a quella sulla Terra. Abbiamo iniziato a creare questi cibi molto vicini a quelli che si mangiano la domenica. Noi li chiamiamo proprio "il piatto della mamma" o "il piatto della domenica" in modo da farli sentire più vicini a casa.
Un'idea che è arrivata dai dipendenti più giovani (qui l'età media è di 29 anni) e che si affianca a importanti progetti di ricerca e sviluppo che nel tempo si sono affiancati alle attività di training e che stanno sfociando in soluzioni per migliorare la vita qui a Terra. Già, perché David Avino ci tiene a sottolineare come i soldi spesi in ricerca debbano portare velocemente frutti anche nella vita di tutti i giorni, senza i lunghi intervalli che hanno caratterizzato l'ultimo ventennio.
Caponata o Tiramisù?
"Una delle cose che influiscono sensibilmente sulla percezione della qualità della vita è il cibo, inteso come gusto, sapore, profumo e consistenza". Argotec è fornitore ufficiale di cibo per gli astronauti europei in missione sulla ISS, per i quali realizza cibi su richiesta.
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"Cerchiamo di fare un piatto buono, che segua gli standard che vengono imposti dalla NASA e soprattutto che abbiano poco sale all'interno (abbiamo delle linee guida sulla percentuale di sale che deve essere presente dei cibi). Il sale infatti crea ritenzione idrica, che è uno dei problemi principali per gli astronauti che sono sulla Stazione Spaziale Internazionale. I cibi in sostanza devono essere nutrienti, salutari e devono poter essere fruiti sulla Stazione. In funzione di queste indicazioni viene creato un menu da mandare agli astronauti in missione.