Un pacchetto software completo
Diversamente da quanto fa Nikon, Canon offre un sistema completo di software per gestire le foto scattate con le proprie macchine fotografiche. Anche se questi programmi non sono allo stesso livello di quelli commerciali offerti da Nikon, per non parlare poi dei software di trattamento più conosciuti, sono comunque molto utili, soprattutto per chi non è esperto di fotografia. In questo pacchetto software è presente Zoom Browser, che è una sorta di programma tutto fare a livello amatoriale, ma anche Digital Photo Professional, che offre delle interessanti possibilità sulle foto (in particolare su quelle in formato RAW), un’utility per gestire la propria reflex tramite PC, oltre ad altre pratiche utility, e infine PhotoStitch che permette di realizzare dei panorami.
Zoom Browser è una utility che fa un po’ di tutto, ma non si possono pretendere le stesse cose che si fanno con software analoghi.
Digital Photo Professional offre delle funzioni molto sofisticate per ritoccare le immagini in RAW.
Dopo aver familiarizzato con la sua ergonomia, la 400D è piacevole da utilizzare per la sua ottima reattività e lo schermo posteriore finalmente a livello di quelli della concorrenza. Anche se lamentiamo la mancanza di un display superiore, quando si usa quello posteriore per configurare la reflex, esso risulta particolarmente leggibile, ovviamente anche quando c’è una scarsa illuminazione, anche se possiamo criticarne la scarsa discrezione. È anche possibile spegnerlo, ma in questo caso saremo limitati dallo scarso numero di indicazioni presenti sul mirino. È difficile avere buoni risultati su tutte le inquadrature, e da questo punto di vista la 400D non è destinata specificatamente all’uso professionale. Il sistema autofocus sembra molto più efficace di quello della 350D in condizioni di scarsa luminosità e non abbiamo notato mancanza di precisione con l’obiettivo utilizzato (il 18-55). La stessa cosa vale per l’esposizione: le zone “bruciate” presenti nelle foto scattate coi precedenti modelli, non sono comparse nelle foto realizzate con questa 400D. Non si può quindi criticare questa reflex Canon per quanto riguarda gli aspetti essenziali.
Per quanto riguarda il discorso della sensibilità, Canon rimane fedele a se stessa e il rumore è sempre molto debole e quasi impercettibile, anche a 1600 ISO. Tuttavia la qualità dell’immagine peggiora man mano che si aumenta la sensibilità, ma è un comportamento normale e il risultato può soddisfare anche i fotografi molto esigenti. Canon però ha perso la sua superiorità in questo campo: mettendo a fianco due foto dello stesso soggetto, scattate entrambe a 1600 ISO (e per quanto è stato possibile nello stesso istante) con la 400D e con la Nikon D80, esse risultano praticamente indistinguibili. Sfortunatamente non possiamo spingere il confronto fino a 3200 ISO, visto che la 400D si ferma a 1600.
Come ci aspettavamo, a 400 ISO non si osserva alcun rumore
Anche a 800 ISO il rumore non è visibile. Al massimo si può notare una debole perdita di dettagli
A 1600 ISO il rumore rimane contenuto ma l’immagine perde in termini di dettagli e, in alcune zone nel contrasto