Dunque, è sempre un pannello a triplo strato (retroilluminazione, Quantum Dot, LCD), ma in teoria offre un maggiore contrasto rispetto ai modelli del 2020 e precedenti, e soprattutto un local dimming più preciso, grazie a un maggiore numero di zone gestibili separatamente.
Lo abbiamo provato in versione da 65”, che vi costerà €3.999 di listino, ma Samsung lo propone regolarmente a prezzi sostanzialmente più bassi. A dicembre 2021, per esempio, potete averlo a €2.649, e crediamo che prezzi simili o minori saranno validi anche per i mesi a venire. Comunque stiamo parlando di un televisore molto costoso, prova ne sia il prezzo della versione 4K (QN85A), che costa €1.800.
Ottocento euro (abbondanti) di differenza per la versione 8K, oppure più di 2.000 se si guarda al listino. Ne vale la pena?
Design
Il Samsung QN800A è un televisore “massiccio” per gli standard odierni, ed è probabilmente una questione di esplicita scelta estetica tanto quanto di necessità tecnica. È realizzato con ottimi materiali e si presenta più che solido. Le linee sono squadrate e moderne.
Non è tanto per lo spessore di 16,9 mm, che è tanto ma non un'enormità, quanto piuttosto per il peso di 22,7 Kg - che certifica un televisore piuttosto impegnativo. Se poi vorrete metterlo su un mobile con il piedistallo incluso, vi serviranno almeno 31 centimetri di profondità, e il peso cresce a 30,8 Kg. Solo il piedistallo pesa circa 8 chilogrammi, che è necessario per fare da contrappeso.
La buona notizia è che la One Connect è inclusa nella confezione. Potrete posarla sulla base, ma anche altrove se preferite un’installazione diversa. Questo dettaglio è da sempre uno degli aspetti che più ci piacciono delle TV Samsung (quelli che ce l’hanno almeno): tutti i cavi (alimentazione compresa) vanno alla OneConnect, e poi c’è un solo cavo che va al televisore. Ottenere un’installazione pulita è incredibilmente più semplice, provare per credere.
Il QN800A è un televisore imponente ma non per questo è brutto. I bordi sono rifiniti con una griglia metallica che alleggerisce l’insieme e funziona, esteticamente. Il design del piedistallo, allo stesso modo, è tale che frontalmente non vedrete quasi nulla, ottenendo così un effetto “fluttuante” piuttosto convincente.
Intorno allo schermo, invece, ci sono cornici davvero sottilissime (meno di un cm), e il risultato è niente meno che spettacolare. Detto questo, Samsung ha una soluzione per fare cornici quasi invisibili, ma la usa solo sul top di gamma QN900, che vi costerà parecchio di più.
Tornando ai bordi “a griglia”, non si tratta solo di una soluzione estetica: sembrano degli altoparlanti perché lo sono davvero: il suono esce lateralmente, mentre dietro troviamo dei subwoofer, per un sistema 4.2.2 da 70 watt nominali. Sulla carta sembra una gran cosa, qualcosa che potrebbe competere con l’audio dei top di gamma Panasonic. Ma in concreto il volume massimo non è poi così alto, e il suono risulta piuttosto piatto e anonimo. Curiosamente, attivando la modalità Ambient con il volume al massimo, abbiamo sentito delle vibrazioni parassite piuttosto brutte, che non ci saremmo aspettati da un televisore del genere.
Per fortuna il problema non si presenta guardando film e serie TV: l’audio è bilanciato e pulito, con un parlato molto chiaro. Gli effetti sonori sono convincenti, anche se i bassi in generale potrebbero essere un po’ più concreti.
Naturalmente ci aspettiamo che un televisore del genere sarà abbinato almeno a una buona soundbar, se non un vero e proprio impianto Dolby Atmos. Detto questo, un sistema audio migliore sarebbe stato molto gradito, a questo prezzo.
Guardando alla connettività, siamo di fronte a un televisore con Samsung One Connect. Si tratta della “scatola magica” che permette di collegare un solo cavo al televisore, che si occuperà di tutto (audio, video, alimentazione). La One Connect Box, nel caso del QN800A (ma anche QN900) è relativamente voluminosa ma c’è un alloggio apposito nel piedistallo. Se installate il TV come l’ha pensato Samsung, il risultato sarà davvero molto elegante; e vale anche per il montaggio a parete, anche se in questo caso sarete voi a scegliere dove posizionare la One Connect Box. Avrete 4 HDMI, due USB, porta LAN, presa antenna. Tutte le porte sono di facile accesso, e non avrete cavi da gestire.
Qualità dell’immagine
Quando ci hanno proposto un Samsung 8K con pannello mini LED, sapevamo che dovevamo aspettarci grandi cose in termini di qualità dell’immagine. E il Samsung QN800A ha soddisfatto in pieno tutte le aspettative.
Siamo partiti dalle cose difficili, mettendo alla prova le capacità di upscaling con un episodio di X-Files. La serie degli anni ‘90 ha sempre molto rumore, e le scene sono spesso poco illuminate. Il televisore deve gestire un contrasto molto difficile, per fare vedere quello che c’è da vedere, evitando che tutto sembri un’unica macchia nera.
Il Samsung QN800A sfrutta piuttosto bene le molte zone di local dimming messe a disposizione dal pannello mini LED, ben 1344, e riesce a mostrare una separazione eccellente tra aree nere e oggetti illuminati. Tuttavia in alcune inquadrature le aree poco illuminate perdono quasi totalmente i dettagli, e si fatica a capire cosa si sta guardando. Da questo punto di vista il contrasto dinamico è gestito meglio su altri modelli, a partire dai top di gamma Samsung QN800A e QN95.
Usando la modalità Cinema il Samsung QN800A non corregge quasi nulla, il che da una parte è ottimo per vedere i contenuti nella forma originale, ma dall’altra mette sullo schermo immagini piuttosto brutte con le fonti a bassa qualità. Passando alla modalità Naturale, invece, si ottiene un’immagine generalmente migliore, anche se l’incarnato risulta un po’ falso. Per questo tipo di contenuto, comunque, abbiamo preferito la modalità Standard, usando anche il miglioramento HDR.
Siamo poi passati a un altro contenuto legacy, vale a dire Mediterraneo di G. Salvatores, sempre su Disney+. Il film alterna scene con illuminazione molto forte a passaggi notturni, e naturalmente serve un’impostazione che possa valere per entrambe le situazioni - nessuno vuole cambiare continuamente le impostazioni del televisore mentre si gode un film.
Ebbene, la modalità AI automatica “capisce” che si tratta di un film, alza la luminosità e disattiva tutti gli strumenti di correzione. Il risultato è ovviamente molto rumore video, il che sarebbe anche una cosa buona con un vecchio film. Ma di fatto si vede male, così tanto che ti passa la voglia di continuare a guardarlo. Ancora una volta, le modalità predefinite sono preferibili a quella AI: Standard offre colori precisi, neri profondi e immagini ben dettagliate. Ci saremmo aspettati colori più brillanti, forse, ma dopotutto è un film di 30 anni fa.
Possiamo comunque decretare che il Samsung è a suo agio anche con i contenuti vecchi, a bassa risoluzione e senza HDR. Gli algoritmi di upscaling funzionano bene e potrete godervi lo spettacolo. Sony e Panasonic sono ancora un po’ avanti su questo aspetto, ma Samsung sta chiaramente recuperando terreno.
L’upscaling d’altra parte è importante con i pannelli 8K, perché interviene anche con i contenuti 4K. Con film e serie 4K, infatti, il televisore deve elaborare e “creare” i pixel mancanti per riempire lo schermo. Non è necessariamente una cosa semplice.
Siamo poi passati a qualcosa di nettamente moderno, e abbiamo avviato Avengers: Infinity War. Il Samsung riconosce automaticamente il contenuto Dolby Vision e attiva la relativa modalità. Ancora una volta abbiamo provato con la modalità AI attivata.
E ancora una volta abbiamo preferito toglierla: abbiamo visto qualche artefatto, e qualche piccolo errorino. Niente di drammatico, e a fare da contraltare ci sono colori strepitosi, effetti incredibili sulle particelle, aree scure spettacolari e ricche di dettagli quanto e più di un OLED. Però “qualche errorino” è più di quanto siamo disposti a tollerare da un televisore di questo genere (e prezzo).
Non sono problemi che si notino facilmente, a meno che non li stiate cercando attivamente: per la maggior parte degli spettatori, un film del genere risulterà semplicemente spettacolare sul QN800A. A quelli un po’ più esigenti, invece, consigliamo di non usare le modalità automatiche.
Infatti basta passare in modalità Cinema per apprezzare la differenza,e il film Marvel Studios diventa tutta un’altra storia. Il prezzo da pagare sono aree scure leggermente meno visibili e dettagliate (ma proprio poco), ma crediamo che ne valga la pena. Non è il caso, secondo noi, di prendere in considerazione le altre modalità, per un film recente.
È stato poi il turno di Wonder Woman 1984, un prodotto altrettanto recente e proposto in HDR10+. Anche qui il Samsung QN800A riconosce automaticamente le impostazioni migliori e tira fuori un risultato del tutto cinematografico. L’alta luminosità del pannello qui si fa notare, e le prestazioni HDR creano dei colori che sembrano vivi.
Infine, abbiamo avviato un episodio di Gordon Ramsay, Fuori menù. Questa mini serie ha un approccio documentaristico, quindi ci vogliono colori naturali, una luce intensa e dettagli nitidi. La modalità AI ancora una volta spinge in alto la luminosità, un trucchetto che rende più intensi i colori e migliora le prestazioni HDR. E allo stesso tempo il pannello mini LED riesce a garantire neri profondi dove servono. Nel passare dalle verdi montagne ai coloratissimi mercati, si vede che è un televisore di altissimo livello. Ancora una volta l’AI tende a esagerare con le correzioni, e abbiamo preferito disabilitarla e affidarci a una delle modalità predefinite.
In modalità Standard colori e nitidezza vanno bene ma la gestione del movimento non è ideale, con un effetto gelatina quasi impercettibile ma pur presente (non sempre, solo ogni tanto). Non c’è quasi differenza rispetto alla modalità AI, e viene da pensare che siano in effetti la stessa cosa. I colori, d’altra parte, sono davvero fantastici, una cosa da restare a bocca aperta. Quando Ramsay entra al mercato peruviano l’esplosione cromatica fa girare la testa.
Passando alla modalità Naturale c’è una luminosità un po’ più alta, e allo stesso tempo i colori sono meno saturati. L’effetto è molto buono, il che è curioso perché questa modalità con i contenuti low-res ha prodotto risultati parecchio diversi, per non dire opposti. C’è ancora qualche effetto indesiderato con gli elementi in movimento (erba al vento, il fumo del barbecue, le fiamme …).
Per fortuna nelle impostazioni avanzate c’è la possibilità di togliere tutte le correzioni spuntando un’unica casellina. Un gesto facile e comodissimo, che può cambiare molto l’immagine riprodotta dal Samsung QN800A.
In generale Samsung QN800A offre delle ottime modalità preimpostate, abbastanza diverse tra loro da consentire a ognuno di trovare ciò che preferisce. Le regolazioni fini sono abbondanti e facili da usare, per chi volesse cimentarsi in modifiche manuali (ma prendetevi del tempo, perché non è una cosa che si fa in 5 minuti).
Il blooming è sotto controllo, ma non sempre: quando c’è un oggetto luminoso su fondo scuro ci sono sempre degli aloni tutto intorno, e al momento solo con pannelli OLED (o micro LED) si può evitare del tutto il problema. Detto questo, il Samsung QN800A fa un ottimo lavoro in generale. Qualche volta potreste avere difficoltà con i sottotitoli, se li usate, ma non è una cosa che abbiamo notato sempre. È un comportamento normale con i televisori LCD, e sono pochissimi i modelli che fanno meglio di così.
Ci saremmo aspettati qualcosa di meglio quanto a gestione del movimento (qualche tremolio, un po’ troppo motion blur) e local dimming, ma si tratta probabilmente di un’eccessiva attenzione ai dettagli. Resta un televisore con una qualità dell’immagine altissima, che si può consigliare senza esitazioni.
Per installatori e spettatori super esigenti, c’è la compatibilità con Calman, che vi garantirà una fedeltà cromatica quasi perfetta.
Purtroppo Samsung ha deciso di limitare molto le opzioni di visualizzazione quando si collega un PC tramite HDMI. Cambia la correzione gamma predefinita, e il profilo colore è limitato a ciò che Samsung ritiene sia meglio per un PC. Se avete un HTPC (un PC dedicato all'home theatre), dunque, dovrete convincere il TV che invece si tratta di un decoder o qualcosa del genere, altrimenti non avrete accesso alle migliori immagini possibili.
In ogni caso, per quello che abbiamo potuto vedere la modalità automatica applicata alla gestione dell’immagine non funziona nel modo migliore: consigliamo di disabilitare questa specifica funzione, almeno fino al prossimo aggiornamento da parte del colosso sudcoreano.
Audio
Il ritornello è sempre lo stesso: da un televisore non ci aspettiamo granché, in termini di prestazioni audio. E visto che tutti, tanto, ci abbineranno un sistema audio almeno di fascia media … perché preoccuparsene?
Il nostro pensiero non cambia, ma non si può sorvolare sul fatto che stiamo parlando di un televisore che di listino costa quattromila euro. E ogni tanto potrebbe anche capitare di ascoltare direttamente il suo impianto audio. E le prestazioni dovrebbero essere all’altezza dei migliori TV sul mercato, anche da questo punto di vista, ma QN800A non riesce a centrare il bersaglio, in questo caso.
Il volume massimo è un po’ troppo basso: sarà adeguato alla maggior parte delle situazioni, ma ci saremmo aspettati qualcosa di più. Lo stesso vale per le frequenze basse, che si sentono ma solo se ci si impegna.Non è certo un TV che si sente male, ma Samsung poteva fare di meglio con sei altoparlanti e 70 watt di potenza.
Software
Samsung QN800A 8K usa, ovviamente, il sistema operativo di Samsung per per le Smart TV, noto anche con il nome Tizen. L’interfaccia non è stata rivoluzionata negli ultimi anni, con piccoli modifiche incrementali.
Premendo il tasto home compare una fascia con le applicazioni più usate e le impostazioni più comuni. Alcune di queste voci, poi, aprono un ulteriore sottomenu che si espande in alto, fino più o meno a metà schermo. È un approccio simile a quello di LG e Panasonic.
C’è una certa differenza, invece, rispetto ad avere una pagina Home “tradizionale” come su Android TV e Google TV, ma il software di Samsung è funzionale ed intuitivo. Abbastanza semplice da risultare facile da usare per chiunque.
Detto questo, crediamo che Google TV sia preferibile, per un’ergonomia più azzeccata e un maggior numero di app (che potrebbero non interessarvi, ovviamente).
Il telecomando è compatto ed essenziale: bello da vedere ed ecologico, grazie alla ricarica solare (oppure via USB-C), ma avremmo gradito avere un tasto per aprire le impostazioni: invece bisogna aprire il menu principale e poi scorrere cliccare parecchie volte prima di arrivare alla voce desiderata.
L’ergonomia non ottimale comunque è una cosa del tutto accettabile. Ciò che risulta estremamente fastidioso è la pubblicità. Proprio così, la fascia di elementi, la “home”, ha un elemento promozionale in basso a sinistra. E se si scorre verso il basso, dove dovrebbero stare i contenuti suggeriti, gli annunci occupano quasi la metà dello schermo.
Beh che dire, pagare quattromila euro per poi essere obbligati a vedere annunci pubblicitari … diciamo che non è una prospettiva paradisiaca.
Guardando al software, la Modalità AI si divide in più voci, e dovrete disattivarla prima di poter fare modifiche personalizzate. Per esempio, le varie modalità immagine (Cinema, Standard, Naturale, etc) non funzionano se è attiva AI. Si tratta di una voce semplice da raggiungere e visibile nella prima schermata delle impostazioni.
Un’altra cosa che non abbiamo apprezzato è che Tizen non prevede una modalità “no TV”, nel senso che se non collegate un’antenna o un decoder, perché volete usare solo le app di streaming, sembra che il TV non sappia bene cosa fare. Premendo home due volte cerca di passare a un ingresso valido, quando tutto ciò che dovrebbe fare è restare in home, se non c’è un altro ingresso valido. Ormai il pubblico che ha abbandonato la TV tradizionale comincia a essere sostanzioso, e sarebbe ora tale realtà si riflettesse anche nel software dei televisori.
Personalizzare la barra è abbastanza facile: si tiene premuto su un'app e poi la si sposta a piacere, oppure la si elimina. Nello store (non facile da trovare al primo utilizzo) ci sono tantissime app, tutte quelle principali, ma se vi interessano anche piattaforme internazionali come RTVE Play, France 2 e simili, non le troverete perché Samsung ha una sua versione dello store per ogni paese, e sono ben separati tra loro.
Le app preinstallate non si possono disinstallare. Se non vi interessa AppleTV, ce l’avrete comunque installata, probabilmente davanti agli occhi molto spesso.
Curiosamente, alla fine del test resettare il Samsung QN800A si è rivelato un’operazione piuttosto complessa, che ha richiesto un riavvio e la modifica di alcune voci di menu, prima che la voce “Ripristina dati di fabbrica” fosse effettivamente attiva.
Non si possono disinstallare le app preinstallate, quindi se non te ne frega nulla di AppleTV, te la la devi tenere.
Concorrenza
Non è che i negozi siano proprio ricolmi di televisori 8K, ma c’è qualche possibile alternativa al Samsung QN800A.
Samsung QN900A
È il top di gamma Samsung e offre qualcosa in più rispetto al QN800A, sotto diversi punti di vista. Per esempio le cornici intorno allo schermo sono ancora meno invasive, di circa mezzo centimetro, ed è più sottile; ed è (forse) leggermente migliore nelle operazioni di upscaling. Basta per giustificare il prezzo più alto? Dipende da voi!
Samsung Q800T
È il modello del 2020, e in quanto tale non ha la retroilluminazione mini LED. Si tratta di una differenza davvero sostanziale, che implica neri meno profondi e un local dimming meno preciso. Detto questo, resta un televisore eccellente, e lo si trova a prezzi più che competitivi.
Ci sarebbero anche dei modelli LG e Sony che si possono prendere in considerazione, ma la verità è che costano tantissimo. La differenza di prezzo è semplicemente troppo alta per considerarli come alternativa al Samsung QN800A.
Samsung QN800A, vale la pena comprarlo?
Il Samsung QN800A è il migliore televisore 8K che si possa comprare oggi, grazie a un eccellente rapporto qualità/prezzo. Grazie a un bilanciato mix di caratteristiche, prestazioni e prezzo, infatti, è il prodotto ideale per iniziare a mettere piede nel mondo 8K, e allo stesso tempo avere un televisore adatto a qualsiasi tipo di utilizzo, di grande qualità ma non eccessivo.
Va alla grande per guardare film e serie TV, ma lo amerete anche per lo sport e i videogame … o anche solo per usarlo come cornice digitale, di tanto in tanto. Avremmo voluto che suonasse meglio, ma non si può avere tutto.
Chiaramente non è un prodotto economico, e difficilmente lo troverete a meno di €2.500. Per un 55 pollici è una cifra ovviamente molto alta, superiore anche ai top di gamma OLED di Sony, LG o Panasonic. Ma d’altra parte se volete un TV economico, non ha senso nemmeno cominciare pensare di prendere un 8K.
Resta aperta la questione sull’effettivo valore di un televisore 8K nel 2021, ma in realtà è un discorso che lascia il tempo che trova. Se siete degli early adopter, quel tipo di persona che ama provare le nuove tecnologie non appena diventano disponibili, allora Samsung QN800A è il vostro prossimo televisore. È un prodotto che può durare a lungo, e potrete essere tra i primi a vedere i canali 8K, quando arriveranno.
Se preferite aspettare che le novità diventino mature, allora meglio prendere un televisore 4K, magari di fascia alta, e ci si ripensa tra qualche anno.