Fin dai modelli analogici degli anni '80, le reflex Pentax si sono sempre distinte per la loro qualità costruttiva e la loro affidabilità, dando l'impressione di prodotti solidi, più orientati alla funzionalità che all'estetica fine a se stessa. La K-1 II segue queste linee; è una macchina di dimensioni e peso non certo trascurabili, dal design (secondo noi) anche molto riuscito benché un po' "spigoloso" e forse non all'ultimo grido - ricorda molto i modelli analogici della stessa casa - e offre comunque una piacevole sensazione una volta impugnata. La costruzione è accuratissima, il grip efficace, i comandi facilmente azionabili e dimensionati correttamente. L'ampia dotazione di tasti e ghiere può spaventare all'inizio, ma dobbiamo pensare che si tratta di una macchina destinata ad un utilizzo semi-professionale e professionale.
La ghiera dei modi offre la possibilità di selezionare una caratteristica unica della K-1 II, come di altri modelli Pentax, indicata con il simbolo Sv, che sta per "priorità alla sensibilità": il tempo di posa e il valore del diaframma sono impostati automaticamente per ottenere l'esposizione corretta in base alla sensibilità ISO impostata. E' come se fosse il programma P, ma il valore ISO non varia secondo le condizioni d'illuminazione ma viene tenuto costante.
Volendo segnalare soltanto le particolarità che la differenziano dalla concorrenza, alcune originali, potremmo dire innanzitutto che il tasto per la chiusura del diaframma per visualizzare la profondità di campo è situato in corrispondenza dell'interruttore di accensione: scelta vista prima soltanto sulla K-3 II. Oppure citare il sistema d'illuminazione a supporto dell'operatività al buio: in questa reflex, infatti, ben 4 luci sono disposte in modo strategico intorno al corpo macchina: nella zona superiore della baionetta, dietro al monitor LCD, in corrispondenza dello slot per schede di memoria e alla presa per cavo di scatto. Premendo il pulsante d'illuminazione, potete accenderle per facilitare la sostituzione dell'obiettivo e delle schede di memoria, per gestire i comandi sul dorso o per inserire/rimuovere il cavo per il telecomando a distanza.
prevede una speciale resina tra il pannello protettivo e lo schermo LCD per ridurre in modo sostanziale i riflessi interni. Insieme alla funzione Outdoor View Setting, assicura eccellente visibilità anche in piena luce solare, come abbiamo potuto constatare direttamente, e anche sotto angolazioni diverse. Ma c'è di più: una visualizzazione in luce rossa facilita la visione del monitor con gli occhi abituati al buio nella fotografia astronomica o notturna.
Questo monitor LCD da 3,2" offre una risoluzione di 1,037 Mpixel, non particolarmente elevata, ma permette la regolazione della luminosità, del colore e della saturazione.
Anche il mirino ottico non è da meno: ampio, luminoso e dotato di uno schermo LCD trasparente per sovrapporre particolari pattern utili nella ripresa.
Ampie le possibilità di customizzazione delle funzioni, a livello delle migliori reflex full frame di ultima generazione:
A fronte di tanta versatilità, dobbiamo però riconoscere che i progettisti hanno fatto un buon lavoro per rendere la macchina intuitiva da utilizzare. Per certi aspetti è certo un po' diversa dalle due eterne rivali, tuttavia anche il sistema a doppia ghiera simultanea (ad esempio, quella anteriore muove i tempi e quella posteriore i diaframmi) alla fine risulta efficace. Per i più creativi, sono disponibili 10 filtri digitali con parametri totalmente regolabili.
La possibilità di montare ottiche APS-C su questa reflex assicura comunque immagini ad alta risoluzione con circa 15,36 Mpixel effettivi, ma fornisce anche un'efficiente copertura del sensore AF.
Quando le condizioni di illuminazione sono favorevoli e la sensibilità può essere mantenuta relativamente bassa, la qualità d'immagine è davvero elevatissima, anche perché il processore d'immagine corregge quasi tutti i difetti scattando in JPEG. Come già accennato, il rumore piuttosto elevato agli alti ISO, dovuto senza dubbio all'alta risoluzione e solo parzialmente attenuabile tramite l'apposito preset, ne limitano un po' il campo d'impiego.
Anche la qualità dei filmati è buona, pur con le limitazioni dovute alla mancanza della MAF automatica, perlomeno nell'utilizzo amatoriale; tuttavia, alcune macchine concorrenti appositamente progettate per questo scopo fanno sicuramente meglio. Ma l'utente della K-1 II lo sa bene e non comprerebbe mai questa reflex per questo scopo...