Parrot Bebop 2 Drone
Un quadricottero leggero, semplice da usare e divertente. Ideale per iniziare senza troppo impegno, allo stesso prezzo si trovano concorrenti temibili, ma più impegnativi.
CONTRO: Il controllo tramite app è meno preciso di quello via radiocomando. Radiocomando opzionale e molto costoso; Videocamera migliorabile.
VERDETTO: Sicuramente valido per i principianti, anche chi pilota droni da un po' lo troverà divertente.
Parrot è stata una delle prime aziende a dedicarsi ai droni per il grande pubblico e ha avuto il grande merito di sdoganare questi divertenti giocattoli hi-tech.
Di acqua sotto i ponti rispetto ai primi AR Drone ne è passata e i prodotti si sono evoluti fino ad arrivare a questo Bebop 2, un drone quadricottero che monta una bella foto/videocamera frontale da 14 megapixel in grado di girare video in full HD.
Disponibile in due colorazioni, quello che abbiamo provato era quasi juventino nel suo bianco e nero, ma esiste una versione filo-milanista in nero e rosso. Volendo si può comprare una batteria extra di colore diverso e creare un mix.
I materiali usati sono i soliti, ormai rodatissimi, che si trovano su tutti i droni: resina, abs e polistirolo. In questo modo, il peso resta molto contenuto e in soli 500 grammi abbiamo un velivolo dall’autonomia ragionevole, stimata in 25 minuti dalla casa e verificata in una ventina di minuti da noi, completo di videocamera stabilizzata e una linea piacevole.
Nella scatola si trovano, oltre al drone e alla batteria da 2700 mAh, otto eliche, un attrezzo speciale per bloccarle sui perni dei motori, il caricabatterie con gli adattatori per usarlo nei vari paesi del mondo e qualche foglietto di istruzioni.
Strutturalmente, molte delle soluzioni sono state ereditate direttamente dalla prima versione del Bebop. Adesso la batteria non è più assicurata allo chassis da uno strap in velcro, ma per il resto la carlinga è molto simile.
La videcamera è ancora piazzata sul “naso” del drone, posizione che è stata criticata in passato per il fatto di esporre l’ottica a urti potenziali danni, ma anche lodata perché permette riprese grandangolari molto spettacolari senza inquadrare alcuna parte del velivolo.
Anche le eliche sono uguali a quelle del suo predecessore, con quelle nere piazzate dietro e quelle bianche o rosse davanti.
Preparazione, documentazione e primo approccio
Una volta estratto il drone dalla scatola, appare ancora evidente che non c’è modo di trasportarlo montato. Questa è una caratteristica comune a molti dei droni di medie e grandi dimensioni, ma dover smontare e rimontare le eliche ogni volta è un’operazione un po’ noiosa.
In compenso, le operazioni preliminari per il volo si compiono in pochi minuti. Basta fissare le eliche ai motori (tutti brushless, ovviamente), scaricare il software e verificare che la carica della batteria sia sufficiente al primo volo.