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a cura di Mauro Piatti

La Pansonic Lumix DMC-GX9 è una mirrorless di fascia media che offre molto in relazione al prezzo. Le prestazioni di cui è capace, e soprattutto la qualità dell’immagine in grado di restituire in abbinata ad obiettivi Panasonic dal costo anche accessibile, la fanno assomigliare ad un modello di fascia top come la DC-GH5. La differenza in termini di percezione del dettaglio rispetto alla pur ottima GX8 sono evidenti, segno che Panasonic ha fatto da questo punto di vista un ottimo lavoro.

Versatile, potente, personalizzabile, è al contempo abbastanza semplice da usare, perlomeno se ci si affida agli efficaci programmi totalmente automatici come iA e iA+ (Auto Intelligente), che normalmente non falliscono e lasciano al fotografo il compito di concentrarsi solo sulla composizione. Chi invece predilige il controllo totalmente manuale o semi-automatico, avrà comunque pane per i suoi denti, dato che la macchina offre la versatilità necessaria per operare in tal modo.

Venduta senza obiettivo o in kit con gli zoom Panasonic 14-140, 12-32, 12-60 o 12-32 + 35-100 mm, ha nei suoi punti di forza il nuovo sensore Live MOS Micro 4/3 da 20 Mpixel senza filtro passa-basso, il sempre efficace autofocus DFD, lo stabilizzatore Dual I.S., Video e Foto 4K con relative funzioni connesse e un monitor inclinabile touch da 1,24 Mpixel. Meno convincente, invece, il mirino LCD orientabile e davvero ridotta la durata della batteria.

Il prezzo di listino per il solo corpo è di 799,99 Euro e di 999,99 Euro con lo zoom 12-60, solo 200 Euro in più. Una cifra più che adeguata ai contenuti tecnici offerti dalla macchina e dal suo obiettivo.

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