Corpo macchina ed ergonomia
Particolarità tecniche
Il nuovo sensore full-frame CMOS retroilluminato (BSI) da 45,4 MP è quello a più alta risoluzione mai utilizzato su una Nikon. Privo di filtro low-pass ottico e dotato ovviamente di un meccanismo di pulizia ad ultrasuoni integrato, è stato progettato interamente da Nikon e fatto realizzare esternamente su specifiche della Casa stessa.
Si può scegliere di registrare i file nei formati JPEG e NEF (RAW), in questo caso a 12 o 14 bit in modalità large, medium e small. La modalità grande produce immagini da 45,4 Mpixel, le altre due catturano rispettivamente immagini da 25,5 e 11,3 Mpixel.
Per l'elaborazione delle immagini, si è fatto uso del noto processore EXPEED 5 che, a detta del costruttore, assicura una qualità delle immagini senza precedenti su tutta la gamma ISO standard da 64 a 25600, ampliabile da 32 a 102400 ISO. L'EXPEED 5 non scherza anche dal punto di vista della velocità. Si possono riprendere infatti sino a 51 fotogrammi RAW compressi (senza perdite) a risoluzione piena a 7 fps a 14 bit. Se si riduce la profondità a 12 bit, il buffer permette di registrare 170 fotogrammi, che diventano 200 in modalità DX! Sono valori notevoli tenuto conto dell'elevatissima risoluzione, che permettono di utilizzare questa reflex anche per la fotografia sportiva, sebbene con prestazioni inferiori a quelle della D5 in termini di pura velocità.
È inoltre supportato il controllo ottico che consente di utilizzare i lampeggiatori esistenti per configurazioni con più flash.
Dal punto di vista costruttivo, la D850 offre un corpo resistente alla polvere e all'umidità grazie ad apposite guarnizioni:
È realizzato in lega di magnesio e fibra di carbonio.
L'otturatore, garantito per 200.000 scatti, può funzionare in modo totalmente silenzioso (Silent Live View Photography) per affrontare situazioni in cui è richiesta la massima discrezione.
Il modo silenzioso si attiva dal menu di ripresa foto, funziona solo in Live View e può essere impostato in due differenti modalità: nel Modo 1 l'area immagine, le dimensioni e la qualità sono impostate in base ai valori selezionati nel menu di ripresa. Il Modo 2, viceversa, è adatto per una velocità di avanzamento dei fotogrammi più rapida rispetto al Modo 1; tuttavia, la maggior velocità va a discapito dell'area immagine che viene impostata su DX (24 x 16 mm) a 3600 x 2400 pixel e qualità JPEG normale. Quando si osservano soggetti estremamente veloci, si può scattare in totale silenzio fino a 30 fps a 8 MP di risoluzione.
Focus Stacking
Una caratteristica esclusiva della D850 è la modalità focus-stacking, che la rende la prima reflex di tutti i tempi ad offrire questa caratteristica, finora disponibile solo sulle mirrorless Lumix di casa Panasonic. Permette la realizzazione di una serie di scatti in sequenza della stessa inquadratura ma con il piano di messa a fuoco motorizzato nello spostamento. Questa modalità è particolarmente utile in macrofotografia, quando la distanza ravvicinata del soggetto restringe la profondità di campo a pochi millimetri ma anche per rappresentazioni artistiche di scenari naturalistici da esaltare nell'estremizzata profondità di campo.
Vediamo come funziona:
Quando si vuole utilizzare il focus-stacking, occorre innanzitutto andare nel relativo menu (Ripresa con cambio messa a fuoco) e selezionare una serie di parametri fra cui il numero di scatti che si vogliono realizzare in automatico variando il piano della MAF (fino a 300), quanto spostare la MAF da un punto all'altro (larghezza step di messa a fuoco), intervallo sino allo scatto successivo ecc.
Premendo "Avvia" la macchina, dopo 3", esegue in automatico gli scatti predeterminati partendo dal punto in cui si è focalizzata la prima immagine sino a infinito.
Una volta ottenute le immagini, occorre effettuare il montaggio degli scatti con un programma a scelta che svolga questa funzione, come Photoshop, Combine, Helicon ecc.
Quindi, a differenza dell'implementazione Panasonic in cui l'algoritmo decide automaticamente quante foto scattare e le combina "in camera" per una MAF estesa, in questo caso la D850 automatizza soltanto un processo, la variazione di messa a fuoco, che altrimenti sarebbe manuale. Di conseguenza, dovendo poi ricorrere alla post-produzione per combinare le immagini secondo il cosìdetto auto blend mode, che fra l'altro consuma parecchie risorse di calcolo, il focus stacking della D850 risulta sì più versatile, ma meno utile di quello implementato in automatico da Panasonic sulle sue mirrorless.