Particolarità tecniche

Recensione – Test Lytro Illum. Giunge alla seconda serie l'innovativa fotocamera in grado di creare fotografie dinamiche con la potenza della grafica 3D e di elaborarle con un applicativo software dedicato. Dimenticatevi dei problemi legati alla messa a fuoco, profondità di campo e prospettiva…

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a cura di Tom's Hardware

Particolarità tecniche

Nel definire la risoluzione del sensore della Lytro, l'elemento più rivoluzionario dell'intera macchina, abbiamo più volte parlato di 40 Mray, un termine diverso da Mpixel. Ray in inglese significa raggio e questo sensore cattura, appunto, 40 milioni di raggi di luce.

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In altre parole, acquisisce informazioni sull'intensità della luce presente in una scena e anche sulla direzione dei raggi di luce che viaggiano nello spazio. Ciò è possibile grazie alla tecnologia brevettata della matrice di micro-lenti posta davanti al sensore stesso.

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Ecco come si presenta l'array di micro-lenti posto di fronte al sensore. Permette di acquisire i dati relativi alla direzione della luce che entra nella fotocamera tramite l'obiettivo, così come la luminosità e il colore della stessa.

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Per dare un'idea del principio di funzionamento su cui si basa la Lytro, osserviamo l'immagine RAW light field catturata dal sensore. Essa contiene milioni di piccoli dischi immagine, che salvo casi particolari sono visibili soltanto se si osserva l'immagine non ridimensionata (1:1):

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L'uomo, seduto, con gli occhiali è a fuoco.

Osservando più da vicino come l'immagine appare realmente, visualizzeremo qualcosa del genere:

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Ciascun disco è un'immagine proiettata dall'array di micro lenti sul sensore. Nella zona a fuoco, le micro lenti proiettano immagini di colore simile, mentre nelle zone fuori fuoco vi è una netta transizione; i dischi immagine contengono infatti, in questo caso, il bianco e il magenta.

Osservando attentamente tutte le zone dell'immagine fuori fuoco, l'inversione dei colori all'interno dei dischi dipende dal fatto che l'area sia più o meno vicina al piano di messa a fuoco. Ogni pixel all'interno del disco immagine è un unico raggio di luce. Usando le tecniche di ray-tracing della computer graphics, è possibile combinare questi raggi di luce nel software per rifocalizzare le immagini.

Passando da così…

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…a così:

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Il software utilizza i dati ricevuti per creare un'immagine visualizzabile in 2D o 3D, in formato proprietario: è poi possibile convertire questo file in un normale file immagine 2D. La massima risoluzione della Lytro Illum in 2D è pari a 2.450 × 1.634 pixel, corrispondenti a 4 Mpixel, quindi molto bassa.

Da quanto abbiamo descritto, è evidente come il processore d'immagine giochi un ruolo fondamentale nella gestione del processo dopo lo scatto. Qui si utilizza uno Snapdragon 800 di Qualcomm, la nota CPU quad core a 2,3 GHz (anno di produzione 2013) ampiamente impiegata su dispositivi come smartphone, tablet e smartbook. Ne abbiamo parlato diffusamente anche su Tom's in più di un'occasione; un articolo si trova qui.

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Il processore Qualcomm Snapdragon 800
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