Recensione Lytro Illum, la fotocamera del futuro

Recensione – Test Lytro Illum. Giunge alla seconda serie l'innovativa fotocamera in grado di creare fotografie dinamiche con la potenza della grafica 3D e di elaborarle con un applicativo software dedicato. Dimenticatevi dei problemi legati alla messa a fuoco, profondità di campo e prospettiva…

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a cura di Mauro Piatti

Lytro Illum

 

L'unica fotocamera al mondo, assieme al primo modello prodotto dalla Casa californiana, che permette di creare Living pictures, letteralmente "immagini viventi (o dinamiche)" con cui si può interagire. Un prodotto semi-professionale di seconda generazione che offre quattro volte i dettagli del precedente.

Foto 04

CONTRO: risoluzione modesta una volta esportata l'immagine in JPEG 2D (4 Mpixel), qualità dell'immagine non adatta alla stampa, file RAW pesantissimi e visualizzabili solo mediante apposito software (gratuito), messa a fuoco lenta, assenza dello stabilizzatore d'immagine, registrazione video non disponibile. Mancano inoltre il mirino elettronico e il flash

VERDETTO: La Lytro Illum rivoluziona il concetto di fotografia perché permette al fotografo di concentrarsi esclusivamente sulla composizione senza preoccuparsi troppo di uno degli aspetti più critici: la messa a fuoco. Uno strumento che permette di sperimentare una nuova tecnica allo scopo di ottenere risultati insoliti divertendosi

Introduzione

La Lytro Illum è una fotocamera diversa da tutte le altre. Ma non leggermente diversa… molto diversa! E non tanto per le componenti base - obiettivo, sensore (comunque rivoluzionario), processore d'immagine - ma per i risultati che permette di ottenere. Ovvero, un tipo di fotografia che appare come una sorta di "finestra sul mondo" e non una semplice rappresentazione bidimensionale della realtà.

Nell'acquisire il colore, l'intensità e la direzione di ogni raggio di luce, la Lytro cattura un'enorme quantità d'informazioni visive che, opportunamente elaborate dal software dedicato o anche direttamente in camera, consentono un'esperienza interattiva unica e rivoluzionaria. E' come se le immagini prendessero vita in più dimensioni attraverso la fotografia Light Field, a campo di luce (detta anche plenottica, teorizzata addirittura più di un secolo fa!), concetto per molti astratto che andrà via via a materializzarsi nel corso della prova: arriviamoci quindi per gradi.

Foto 01

La Lytro Illum è dotata di uno zoom ottico 8 x di focale equivalente a 30 – 250 mm e apertura costante f/2 su tutte le focali, sensore CMOS a campo luminoso da 1/1.2" da 40 Mray (!?) e processore d'immagine Qualcomm Snapdragon 800. La gamma ISO si estende da 80 a 3200; valori superiori, su una macchina dotata di un sensore che misura 10,82 x 7,52 mm (cioè una via di mezzo fra quelli da 2/3" e 1"), non avrebbero senso e sarebbero comunque d'emergenza.

L'otturatore, sul piano focale, consente tempi di esposizione variabili da 32 s a 1/4000 s. Prevede lo scatto singolo, continuo o l'autoscatto. Il burst rate è di 3 fps, quindi modesto, ma certamente non è questo l'aspetto su cui si sono focalizzati i progettisti.

Una volta acquisita l'immagine, la piattaforma software Light Field Engine 2 offre la possibilità di regolare parametri che normalmente non si possono più toccare, come la messa a fuoco, il cambio di prospettiva e la profondità di campo a meno di usare software specifici che riescono ad intervenire solo in parte, creando comunque artefatti visibili.

Non so se vi rendete conto della portata di tale innovazione. Come afferma il fondatore di Lytro "il potenziale di questo prodotto è in grado d'innescare una rivoluzione fotografica dello stesso ordine di grandezza del passaggio dalla pellicola analogica al digitale!"

Foto 02

Oltre alle regolazioni delle immagini dopo la ripresa, la già accennata piattaforma software consente di visualizzare le stesse in 3D, realizzare animazioni personali, esportarle in formati comuni come JPEG e condividerle nel web o su dispositivi mobili. I file prodotti da Lytro Illum sono inoltre compatibili con le esistenti suite di editing fotografico come i software Photoshop e Lightroom di Adobe ed Apple Aperture.

Per l'inquadratura e la visualizzazione delle immagini, la fotocamera si affida ad un display LCD touch da ben 4", angolabile da -10 a +90°, ma non è presente il mirino elettronico. Come non è presente il flash interno; grazie tuttavia ad un contatto hot shoe vi è la compatibilità con altri modelli presenti sul mercato.

Gli accessori disponibili separatamente sono appunto un flash TTL e una tracolla da spalla Premium.

Lytro è un'azienda californiana, con sede a Mountain View, fondata nel 2006 dallo scienziato Ren Ng, le cui ricerche sul digital imaging gli hanno fatto guadagnare il primo premio alla Stanford University per la miglior tesi di laurea in informatica nel 2006. Sei anni dopo è stata lanciata la prima fotocamera consumer a campo di luce, seguita nel 2014 dalla seconda generazione di prodotti comprendente Lytro Illum, Lytro Desktop e Lytro iOS Mobile Application.

Lytro 2012
La prima fotocamera Lytro del 2012: i principi della fotografia plenottica in un parallelepipedo grande pochi centimetri e accessibile al grande pubblico

Mentre l'interesse per la tecnologia a campo di luce cresce rapidamente negli Stati Uniti e in tutto il mondo, il team Lytro è impegnato a lavorare sulla terza generazione di prodotti hardware e software che fisserà un nuovo standard per la qualità, prestazioni e l'esperienza degli utenti nel campo dell'imaging computazionale.

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