Nota sull'autore - Contributo dalla Community di Tom's
Filippo Solari fa parte del Forum di Tom's Hardware, conosciuto con il nickname di "filoippo97". Studente di ingegneria elettronica all'Università di Genova, appassionato di audio, Hi-Fi e Signal Processing.
Bowers&Wilkins PX
Bowers&Wilkins PX sono le top di gamma con riduzione del rumore dell'azienda inglese.
CONTRO: Non si possono usare se scariche, cancellazione del rumore non al top.
VERDETTO: Bowers&Wilkins ha creato una cuffia dedicata agli appassionati e a chi vuole la massima qualità audio, con un'ottima cura di design e materiali.
Bowers&Wilkins è un'azienda inglese la cui fama nei diffusori è nota (con le serie 600, 700 e 800, ma anche con il modello di punta Nautilus), ma forse non tutti sanno che produce anche ottime cuffie. Le PX vanno a sostituire le precedenti P7, migliorandone alcune caratteristiche e modernizzandone il design e a circa 400 euro si posiziona in cima alla gamma, subito sotto all'ammiraglia P9.
Disponibile in due colori, dorato - come l'esemplare in prova - e nero, è studiata per essere usata in mobilità, con qualche compromesso sulla qualità audio ma con un occhio di riguardo su compattezza e portabilità.
Packaging e accessori
La confezione è elegante e minimale e una volta aperta svela le cuffie e gli accessori, tra cui un sacchetto di stoffa imbottita con chiusura magnetica, un cavo USB/ USB Type-C e il cavo con Jack da 3.5mm TRS, oltre al classico manuale di istruzioni.
Qualità costruttiva
Le cuffie sono realizzate in alluminio per la struttura principale e pelle per padiglioni e archetto. Pelle di ottima qualità, che non scalda e non dà fastidio anche se indossate a lungo. Pregevoli gli inserti in nylon balistico, che conferiscono robustezza e leggerezza, realizzati con una trama che si ispira a quella dello sbocco reflex dei diffusori serie 600 dell'azienda.
L'assemblaggio è certosino e spicca nel panorama delle cuffie dedicate a un uso in mobilità, con materiali pregevoli e tolleranze minime.
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La regolazione dell'archetto è priva dei classici scatti, e avviene con un movimento fluido e senza intoppi. Cura anche per il cavo jack, nel caso voleste usare le cuffie usando la connessione cablata. Quest'ultima, rispetto ai prodotti dedicati all'uso in studio o casalingo, presenta una sezione inferiore, per ovvie esigenze di mobilità.
Ergonomia
E' una cuffia compatta, comoda da portare in giro grazie alla possibilità di ripiegarla quando non la si usa. Non è perfetta però, da questo punto di vista: avrei preferito ci fosse stata la possibilità di ripiegare i padiglioni verso l'interno in modo da ridurre ulteriormente l'ingombro.
Quando indossata se ne apprezza la comodità. Le orecchie entrano in maniera completa all'interno dei padiglioni, che adersicono bene alla testa garantendo una buona tenuta. Anche in questo caso avrei apprezzato dei pad di maggiori dimensioni, ad esempio come fatto da Sony nelle sue WH-1000XM2.
La pressione sulla testa è tollerabile e mai fastidiosa, anche per chi porta occhiali, salvo casi particolari.
I pulsanti si raggiungono facilmente e si azionano senza grandi problemi, a parte per il pulsante di accensione che avrei preferito scorresse in avanti, rendendo il movimento più fluido e naturale.
Interessante l'implementazione di sensori di distanza posti poco sopra il centro dei driver, in grado di rilevare quando togliamo le cuffie mettendo in pausa la riproduzione, funzione comunque disattivabile.
Audio
È possibile usare le PX sia in modalità cablata che wireless tramite Bluetooth APTx HD. L'audio restituito da queste cuffie è un passo avanti rispetto alle concorrenti provate, con bassi presenti ma non occlusivi e medi praticamente perfetti. Le orecchie più fini noteranno qualche imperfezione sulle frequenze più alte, che tendono ad essere un po' artificiali ma nel contempo a creare la classica timbrica calda a cui Bowers&Wilkins ci ha abituato.
Da notare che non è possibile usare le cuffie quando sono scariche, possibilità che viene invece offerta da altre concorrenti.
L'isolamento acustico passivo funziona bene. Essendo cuffie chiuse con padiglione circumaurale non hanno difficoltà a bloccare suoni lievi, mentre fanno passare abbastanza facilmente il suono riprodotto, fenomeno che rende l'uso in ambienti silenziosi impossibile.
Qualche nota dolente per quanto riguarda la riduzione attiva dei rumori, che è un gradino sotto rispetto alle QuietComfort 35. Riesce a bloccare bene solo i rumori costanti e non a caso l'azienda ne raccomanda l'uso in ambienti come aerei e mezzi di trasporto. Si regola tramite applicazione su tre livelli e si può anche disattivare del tutto.
Questa filosofia fa in modo che il suono rimanga più pulito possibile, stessa scelta effettuata da Bang&Olufsen con le sue H9.
Si può anche impostare un pass-through vocale in modo da poter comunicare con persone attorno a noi senza dover togliere le cuffie. Soluzione implementata in maniera molto naturale. Un'idea che ritroviamo anche sugli ultimi auricolari di Sony.
Il microfono integrato funziona solo tramite Bluetooth, garantisce una buona qualità di comunicazione durante le chiamate senza interferenze.
Autonomia e applicazione
La batteria integrata e non sostituibile ha una capacità di 850mAh. Garantisce circa 20 ore di autonomia, valore che dipende dal livello di cancellazione del rumore scelto e dal volume, e che quindi può variare a seconda della tipologia di utilizzo.
L'applicazione ha un'interfaccia curata e di facile utilizzo. Permette di gestire la riduzione dei rumori, il sensore di prossimità e il pass-through vocale. Si possono inoltre visualizzare l'autonomia residua e aggiornare il firmware.
Conclusioni
Al prezzo di circa 400 euro, non c'è attualmente nessuna cuffia wireless in grado di fare meglio sul versante sonoro. Sebbene la cancellazione dei rumori sia da migliorare, Bowers&Wilkins ha realizzato una cuffia eccellente da usare in mobilità.
Riduzione del rumore sotto i 200 euro? Le Sennheiser HD 4.50 sono le cuffie che state cercando.