Netflix ha aggiunto al proprio catalogo italiano alcune produzioni targate RAI. Nella giornata di ieri è infatti comparsa sulla nota piattaforma di streaming la Serie-TV Don Matteo, tra le più popolari dalle parti di Viale Mazzini, seguita a ruota anche da altri contenuti (Non Uccidere e L'Ispettore Coliandro, solo per citarne alcune). Una mossa che dà seguito a quanto annunciato negli scorsi mesi, e che potrebbe rappresentare un primo passo verso una vera e propria rivoluzione.
Ad aprile del 2017, Antonio Campo Dall'Orto, Direttore Generale della RAI, ha annunciato un accordo con Netflix e Amazon nella logica di traghettare la TV di Stato nell'era 2.0. Una strategia a medio-lungo termine, che ha cominciato dunque a dare i propri frutti concreti.
Non ci sono dubbi sul fatto che l'approdo sulla piattaforma Netflix di alcuni contenuti targati RAI rappresenti, almeno per il momento, una lineare strategia commerciale. Da una parte la TV di Stato si è assicurata nuovi introiti per la fruizione delle proprie produzioni, dall'altro il colosso dello streaming amplia la propria offerta avvicinandosi ad un target di pubblico per certi versi inedito.
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Avere a catalogo una Serie-TV come Don Matteo, può senza dubbio ingolosire anche l'utenza maggiormente affezionata alla TV generalista, che rappresenta una fetta importante (se non decisiva) del pubblico italiano.
Tutto questo non può però essere letto come una semplice operazione commerciale nell'immediato. Un indizio del fatto che possa esserci una strategia decisamente ben strutturata alle spalle arriva da una vera e propria concorrenza interna da parte della stessa RAI.
La TV di Stato fornisce inatti a Netflix alcune delle proprie produzioni più importanti degli ultimi anni, che comunque continuano a essere presenti su RAI Play, ovvero la piattaforma di streaming dell'emittente di Viale Mazzini.
Una contraddizione in termini, pur ricordando come RAI Play, a differenza di Netflix, sia un servizio gratuito, che si posiziona dunque su un piano differente rispetto al colosso dello streaming. La partnership però è molto più profonda di quello che possa pensarsi.
Il 6 ottobre, ovvero venerdì, parte su Netflix l'attesissima Serie-TV Suburra. Si tratta della prima coproduzione italiana tra il colosso dello streaming, la RAI e Cattleya, e arriverà in chiaro sulla TV di Stato nel 2019. L'ennessimo tassello di un puzzle evidentemente complesso.
La strategia della RAI comincia a essere sempre più chiara. La TV di Stato sembra infatti intenzionata a sfruttare l'onda Netflix su due fronti, garentedosi nuovi introiti economici per la fruizione dei contenuti e rilanciando la televisione generalista servendosi paradossalmente della capacità produttiva del colosso dello streaming.
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Una sorta di ritorno al futuro dunque, con la TV generalista tenuta a galla proprio dal web, il suo principale antagonista. Un disegno che potrà farsi ancora più chiaro nei prossimi mesi, nel frattempo non ci resta che goderci Don Matteo in alta definizione grazie a Netflix.