Roku, un produttore presente negli Stati Uniti, ha registrato un nuovo brevetto per i suoi televisori: descrive un sistema per cui il TV mostra pubblicità su tutte le fonti HDMI se rileva che il segnale è in pausa.
Il funzionamento potrebbe essere qualcosa di simile: stai giocando con la tua Xbox e metti in pausa, parte la pubblicità. Stai guardando un film in Blu-Ray e metti in pausa, parte la pubblicità. Gli spot sarebbero gestiti direttamente dal televisore, e si aggiungerebbero a quelli già mostrati nella schermata home del sistema operativo. In teoria Roku potrebbe concedere l’uso del brevetto agli altri operatori, quindi potremmo vedere qualcosa di simile anche sui TV Samsung ed LG, sui Fire TV di Amazon e su tutti i prodotti che usano Google TV.
Il brevetto di Roku lascia intendere che ci sono diverse tecniche per capire se il segnale è in pausa su una porta HDMI, ma chiaramente una persona potrebbe sentire il proprio spazio invaso se la TV dovesse mettersi a fare pubblicità sulla console. E forse i produttori stessi degli altri dispositivi HDMI potrebbero non apprezzare.
Si tratta poi di una tendenza che abbiamo già visto altrove: quasi tutti i produttori di televisori hanno uno spazio per la pubblicità. Occupa più o meno metà della schermata principale e a volte anche altre posizioni. Siccome però di annunci se ne vendono ancora molto pochi, quegli spazi per ora sono usati per i “contenuti raccomandati” - ma non sono pensati come servizio per gli utenti, quanto invece come spazio per gli inserzionisti.
Anche i produttori di console e di videogiochi si sforzano da anni, nel tentativo di trovare spazi pubblicitari all’interno dei loro prodotti; finora se ne sono visti pochi ma l’idea non è mai stata accantonata. D’altra parte il meccanismo è lo stesso dalla fine del XIX secolo: prima crei uno spazio dove c’è tanta gente, e poi lo vendi a qualcuno che vorrebbe vendere qualcosa.
La novità recente è che con le piattaforme digitali possiamo pagare un po’ di più e continuare a vivere senza pubblicità. Quanto di più dipende dalla piattaforma: nel caso di Netflix è il 42%, ma ci sono anche altre differenze. Con i Kindle, è circa il 6%. Una forbice molto ampia in effetti, che lascia un notevole spazio di manovra.
Questo sistema deve ancora svilupparsi del tutto e, quindi, dobbiamo ancora scoprire quanta pubblicità ci sarà messa davanti agli occhi e quanto ci costerà togliercela di torno in modo definitivo. A un certo punto però ognuno di noi troverà il suo limite personale.
E sembra che il limite di sopportazione sia ancora mediamente molto alto: molti spettatori dopotutto ancora sopportano la TV tradizionale infarcita di annunci pubblicitari ogni tre per due.
Personalmente ho staccato i cavi 15 anni fa e da allora vivo solo on-demand, con praticamente nessuno spot. Di recente quelli di Youtube sono diventati un mezzo incubo ma è una piattaforma che uso poco. Raiplay ti fa vedere almeno un minuto di reclame prima di ogni riproduzione, così come Netflix e Disney Plus, che però hanno l’opzione di pagare di più per non vedere spot; con Raiplay non esiste invece un “canone premium”.
A me sembra già troppo così, e non mi stupisce il fatto che la pirateria non sia ancora passata di moda; anzi, se le cose vanno avanti così di pirati ce ne saranno anche di più. E voi, quanta pubblicità potete sopportare?