Google sta introducendo (blog) la pubblicità anche in Google News, il suo servizio di aggregazione di notizie. Per il momento si tratta di piccoli annunci testuali, simili a quelli che si vedono su moltissimi siti, visibili solo sulla versione statunitense del sito.
Si tratta di una mossa del tutto nuova, che probabilmente è in parte legata all'abbandono della pubblicità su carta. Google aveva sempre rifiutato di mettere pubblicità sul suo aggregatore, anche per tenere sotto controllo le lamentele di molte testate, che vedevano nel servizio un potenziale concorrente, che sfruttava i loro stessi contenuti. Polemiche, tra l'altro, piuttosto discutibili, se si pensa che per leggere la notizia per intero si viene reindirizzati al sito originale.
Lo scetticismo su Google News torna quindi di moda, ora che il servizio è servito con contorno di pubblicità, secondo le parole di Brian Terney, direttore esecutivo della Philadelphia Media Holdings, proprietari di alcune importanti testate della città. E aggiunge, "quando E. Schmidt si dice preoccupato per la stampa, piange lacrime di coccodrillo".
Google, da parte sua, sostiene che l'approccio è quello di sempre, come conferma il portavoce Gabriel Stricker: "Eric ha detto molte volte che noi sosteniamo con forza il giornalismo, abbiamo interi team che si dedicano a trovare nuovi e creativi modi di aiutare gli editori a guadagnare con i contenuti online".
La comparsa degli annunci sarebbe dovuta ad un nuovo approccio, che permetterebbe di collocare pubblicità rilevanti, e quindi utili (per Google), e non dovrebbe spaventare chi i contenuti li produce, che "continueranno a ricevere un bonus di traffico da Google News", insiste Sticker.
Diversi rappresentanti della stampa hanno preferito non commentare la notizia, compresi quelli del NYT, che oggi ha pubblicato un articolo a riguardo. Lo ha fatto, però, Alisa Bowen, che rappresenta l'agenzia Reuters, che non stretto nessun accordo con Google, come hanno fatto altri. "Non siamo sorpresi da questa mossa, che colloca Google News tra i concorrenti degli editori, e siamo preoccupati", ha detto.
Le querelle legali erano state risolte, tempo fa, perché Google era riuscita a dimostrare che usare le prime linee di un articolo rientrava nel concetto di fair use; oggi, tuttavia, l'aggiunta di contenuti pubblicitari potrebbe rimettere in discussione quella questione, e non è detto che qualche editore torni all'attacco, chiedendo a Big G di rimuovere i suoi contenuti da Google News.
Da una parte i timori sono giustificati: Google sta piazzando pubblicità un po' su tutti i suoi prodotti, mano a mano che raggiungono un livello di diffusione che giustifichi la scelta, e quindi è ragionevole pensare che un click per Google sia un click in meno per il giornale. Dall'altra, però, il segnale è piuttosto chiaro: Google News è diventato il portale di riferimento per moltissimi utenti in cerca di notizie, e per questo Big G cerca di sfruttarlo, ma continua a generare traffico per i giornali online. Sarebbe una buona idea uscire dal gioco? A prima vista sembra di no, a meno che non si abbia la certezza che il traffico perso sia compensato da tanti lettori fedeli.
Manco a farlo apposta, c'è già chi cerca di giocare sporco, inserendo annunci che sembrano notizie in tutto e per tutto, fino a che non ci si clicca sopra.