I giovani italiani sono sempre più attratti dalla pirateria online, con un preoccupante 26% che ammette di accedere a contenuti illegali. Questo dato rappresenta il doppio della media europea e sottolinea la necessità di affrontare il problema in modo più deciso. Le statistiche emergono da un nuovo studio condotto dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), che mette in luce la crescente consapevolezza dei cittadini italiani sui rischi e le conseguenze della pirateria.
L'Europa nel suo complesso sta lottando con il problema della pirateria online, con uno su tre europei (31%) che considera ancora accettabile l'acquisto di prodotti contraffatti quando i prezzi dei prodotti originali sono troppo elevati. Tuttavia, tra i giovani consumatori italiani, questo dato sale addirittura a uno su due (50%), evidenziando una preoccupante tendenza.
L'aspetto positivo è che l'87% degli italiani intervistati collega la contraffazione a un'attività criminale che danneggia le imprese e l'occupazione. Questo livello di consapevolezza è significativamente più alto rispetto alla media europea, che si attesta all'80%. Inoltre, l'83% degli europei intervistati, e addirittura il 90% degli italiani, ritiene l'acquisto di prodotti contraffatti un comportamento non etico. Due terzi degli intervistati considerano la pirateria una minaccia per la salute, la sicurezza e l'ambiente.
Sebbene l'11% degli italiani dichiari di aver acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti negli ultimi 12 mesi, questo dato è inferiore alla media europea del 13%. Tuttavia, preoccupa il fatto che il 26% dei giovani italiani tra i 15 e i 24 anni abbia ammesso di aver acquistato prodotti contraffatti, un numero che raddoppia la media europea.
La ragione principale per l'acquisto di prodotti contraffatti è ancora il prezzo più basso rispetto all'originale, citato dal 43% dei consumatori. Tuttavia, anche il rischio di esperienze negative, come prodotti di scarsa qualità (27%), rischi per la sicurezza (25%) e sanzioni legali (21%), ha un ruolo significativo nell'influenzare i consumatori a rinunciare all'acquisto di prodotti contraffatti.
Un altro problema che emerge dallo studio è l'incertezza crescente tra i consumatori sull'autenticità dei prodotti acquistati. Quasi il 40% degli europei si è domandato se il prodotto fosse contraffatto, e tra i giovani questa percentuale sale addirittura al 52%. In alcuni paesi, come la Romania, fino al 72% dei consumatori ha dubbi sull'autenticità dei prodotti acquistati.
Anche l'accesso a contenuti online rappresenta un dilemma per molti europei. Il 41% ha dubbi sulla legalità delle fonti da cui accede a contenuti digitali. Tuttavia, l'80% degli intervistati preferisce utilizzare fonti legali quando disponibili e accessibili a prezzi ragionevoli. Nel corso dell'ultimo anno, il 43% degli europei e il 40% degli italiani hanno utilizzato servizi legali a pagamento per accedere a contenuti protetti da diritti d'autore.
Tuttavia, nonostante la preferenza per le fonti legali, il 65% degli europei ritiene ancora accettabile ricorrere alla pirateria quando i contenuti non sono inclusi nei loro abbonamenti. L'11% degli italiani ha ammesso di aver accesso intenzionalmente a contenuti illegali nel corso dell'ultimo anno, un numero che sale al 33% tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. La pirateria di eventi sportivi è particolarmente diffusa, spesso utilizzando dispositivi o applicazioni di streaming illegali. Ovviamente non mancano musica e video (film e serie TV in primis).
È evidente che la pirateria online rappresenta ancora una sfida significativa per l'Italia e l'Europa nel suo complesso. È necessario un approccio più rigoroso per contrastare questo fenomeno, educando i giovani sui rischi e le conseguenze della pirateria e offrendo soluzioni legali accessibili e convenienti. Solo così si potrà promuovere un ambiente online sicuro, in cui le imprese e i creatori possano prosperare, garantendo al contempo la tutela dei diritti dei consumatori.