Il Comitato interministeriale per la Banda Ultra Larga (COBUL), presieduto dal Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio, oggi ha stabilito modifiche alle "Linee guida per il Piano di comunicazione - Strategia banda ultralarga 2016-2020". L'obiettivo era "di assicurare lo stanziamento di risorse sufficienti per svolgere la rendicontazione, nonché i controlli di primo livello sulle opere realizzate nell'ambito del progetto aree bianche".
Si parla di 6 milioni di euro per un team di esperti che possa essere d'aiuto alle Regioni nella rendicontazione degli investimenti effettuati, prevista per il 31 dicembre. Il rischio, secondo Di Maio, è che possano andare persi i 205 milioni stanziati dall'Europa. Insomma, che vengano richiesti indietro.
"La banda ultra larga è un'infrastruttura strategica per il Paese, per i nostri cittadini e per le imprese", ha dichiarato Di Maio. "Stiamo mettendo in campo tutte le risorse umane e finanziarie disponibili per accelerare la realizzazione delle opere e pensiamo che il dialogo con tutti i soggetti coinvolti sia fondamentale per portare a termine il progetto".
Durante la riunione del COBUL è stato fatto il punto anche "sul progetto aree grigie e la predisposizione di linee guida per semplificare i processi di infrastrutturazione del Paese", come riporta la nota del MISE. Nei prossimi mesi dovrebbero esservi iniziative in tal senso.
Da ricordare che proprio in questi giorni il Ministro Di Maio ha emanato due decreti che riguardano le sfide della 5G e la TV digitale terrestre. Il primo "definisce la roadmap per la liberazione della banda 700 MHz fissando, come richiesto dalla decisione UE 2017/899, le scadenze intermedie e finali del processo che porterà all'adozione del 5G" e anche la designazione del formato MPEG4 come standard di riferimento per la TV digitale terrestre. Peccato la mancanza di dettagli in relazione al DVB-T2 e all'HEVC, almeno per il momento.
Il secondo decreto invece ha riguardato l'istituzione del tavolo "TV 4.0" tra MiSE, AGCOM e i principali operatori del settore televisivo. L'obiettivo è "da un lato consentire un'attuazione ordinata della liberazione della banda 700 MHz assicurando il massimo coinvolgimento dell'autorità indipendente di settore e degli operatori coinvolti e dall'altro, quello di favorire la trasformazione digitale del settore televisivo attraverso il dialogo costante con gli operatori".
Infine Di Maio ha approfittato dell'incontro di oggi per esprimersi anche sul caso TIM-Open Fiber. "Per quanto mi riguarda credo che dovremmo fare una valutazione legata a un solo principio: se quell'infrastruttura per l'Italia è strategica allora noi la vogliamo considerare tale e la vogliamo prendere anche in esame nel caso di accorpamento e quindi di inserimento ad esempio in Open Fiber della rete Telecom", ha dichiarato il Ministro.
"Se invece quell'infrastruttura non è più strategica, anche questo lo dobbiamo valutare. Non dobbiamo fare un ragionamento se favorire più o meno un'azienda o un ragionamento di tipo industriale ma di sovranità dello Stato che si vuole appropriare di una infrastruttura strategica".