Papiri di Pompei, l'IA ne rivela i colori

Gli organizzatori del progetto Vesuvius Challenge hanno fatto un importante annuncio: l'IA ha letto uno dei Papiri di Pompei.

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a cura di Andrea Maiellano

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L'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. rappresenta uno dei più significativi disastri naturali registrati nella storia ma gran parte dei documenti di quell'epoca, sono rimasti inaccessibili.

I rotoli di papiro situati a Pompei ed Ercolano, difatti, furono carbonizzati dall'eruzione vulcanica e seppelliti sotto un fitto manto di cenere e pomice. Nel 1752, circa 800 di questi rotoli carbonizzati furono scoperti durante degli scavi ma a causa delle loro fragili condizioni, i ricercatori non sono mai stati in grado di leggerli.

Tuttavia, il 12 ottobre scorso, gli organizzatori del progetto Vesuvius Challenge hanno fatto un importante annuncio: un programma di intelligenza artificiale ha scoperto la prima parola in uno dei reperti, dopo un'analisi dei minuscoli residui di inchiostro. 

La parola individuata è "Πορφύρας," ovvero "porphyras" in greco, che significa "porpora" in italiano.

Sebbene possa sembrare una scoperta insignificante, la parola "porpora" ha suscitato l'interesse degli esperti. Questa parola è rara in documenti di questo tipo e può essere evocativa di nobiltà e ricchezza, oltre ad avere altri significati simbolici.

Ad esempio, Plinio il Vecchio parla della produzione di porpora tiria da molluschi nella sua opera "Storia Naturale" e il Vangelo di Marco menziona come Gesù fu schernito indossando abiti porpora prima della crocifissione.

Sebbene il significato esatto del rotolo in cui è stata trovata questa parola rimanga ancora sconosciuto, gli studiosi ritengono che potrebbe rivelare aspetti interessanti della storia e della cultura dell'epoca.

La scoperta di "porphyras" è stata possibile grazie a Luke Farritor, uno studente di informatica di 21 anni, che ha identificato questa parola e altre 10 lettere sullo stesso rotolo.

Il professor Brent Seales, informatico presso l'Università del Kentucky e co-fondatore del Vesuvius Challenge, è convinto che l'intero rotolo possa essere recuperato, anche se alcune parti potrebbero avere parole mancanti a causa dei quasi 2000 anni passati dall'incidente.

Questa tecnologia di analisi assistita dall'IA potrebbe presto essere applicata ai centinaia di rotoli di papiro carbonizzati rimanenti. Si crede che questi rotoli fossero parte di una biblioteca più ampia raccolta da Filodemo, un filosofo epicureo, e potrebbero contenere informazioni preziose e persi testi antichi, come le poesie di Saffo.

Recuperare questa libreria rappresenterebbe una svolta significativa nella comprensione del mondo antico, con un impatto paragonabile alla riscoperta di manoscritti durante il Rinascimento.

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