Panasonic ha ufficializzato le due nuove fotocamere Mirrorless con sensore FullFrame. Le Lumix S1 e S1R sono macchine robuste e ben realizzate pensate, a detta dell’azienda, per i professionisti che non vogliono scendere a compromessi quando si tratta di raccontare emozioni tramite immagini e video. Ogni singolo pulsante e particolare è stato studiato in modo da permettere di concentrarsi sul momento. La precisione dell’autofocus, la definizione delle immagini, la robustezza dei corpi realizzati in lega di magnesio.
Abbiamo passato un intero pomeriggio in compagnia dell’ammiraglia Lumix S1R con i suoi 47,3 Mpixel in un piccolo tour composto da vari set preparati per l’occasioni. Ovviamente un solo pomeriggio non è sufficiente per rendersi pienamente conto delle prestazioni e delle capacità di una macchina fotografica di questo livello, e dunque considerate questo articolo come una pre-recensione. Ecco allora le prime impressioni, su modelli sample preproduzione con firmware non ancora definitivo. Cioè la qualità finale dell’immagine potrebbe subire modifiche prima del lancio ufficiale.
Ergonomia d’uso
La nuova Lumix S1R, così come la sorella S1, è una macchina mastodontica. Se fino a oggi il concetto di Mirrorless è stato associato a macchina piccola e leggera, Panasonic ha deciso di abbandonare tale idea e portare la struttura della Mirrorless, quindi l’assenza dello specchio interno tipico delle reflex e le elevate capacità di registrazione video, all'interno di un corpo massiccio e pesante. Pesante poco più di un chilogrammo. Ciò significa che in accoppiata con uno dei tre obiettivi presentati al lancio, ovvero il 50mm f1.4, il 24-105 f4 e il 70-200 f4, si portano con sé quasi due chilogrammi di attrezzatura, escludendo seconde batterie, treppiedi, microfoni, luci e altri accessori indispensabili per i professionisti del settore. È un aspetto da considerare, soprattutto per chi intende farne un uso in estrema mobilità. Almeno finché non verranno presentate ottiche piccole e compatte, come un eventuale 24 o 28 millimetri f2.8 pancake. Altrimenti sarà difficile affrontare una fiera con tale peso nello zaino, pur consapevoli della migliore ergonomia offerta rispetto ad altre soluzioni.
Il grip è infatti molto grande e permette un’impugnatura eccellente in tutte le situazioni. Volendo si può anche abbinare il battery-grip venduto separatamente che, oltre a migliorare l’autonomia sdoppia i comandi per chi intende fare foto in verticale.
Comoda da tenere ma dobbiamo ammettere che dopo un pomeriggio di utilizzo piuttosto intenso, utilizzando il 50mm f1.4 e il 24-105 f4, abbiamo avvertito un po' di indolenzimento ai polsi proprio per il peso.
I pulsanti sono facili da raggiungere, eccezion fatta per il pulsante di registrazione che risulta un po' troppo distante dal pollice. È stato sufficiente qualche minuto per familiarizzare con la macchine per poter utilizzare buona parte delle funzioni disponibili e cambiare impostazioni e modalità di scatto in maniera veloce.
La ghiera delle modalità presenta anche un pulsante di blocco, molto utile per evitare spostamenti involontari nelle situazioni più difficili. Un’ulteriore leva di blocco è posta sulla parte sinistra e permette di inibire tutti i pulsanti. In questo modo, una volta impostati i parametri di scatto, non ci sarà il rischio di spostare qualche ghiera, o di cambiare i valori ISO accidentalmente.
Sulla parte sinistra due sportellini proteggono una HDMI a grandezza standard, una USB-C per il trasferimento dati e la ricarica, e due jack per microfono e cuffie. Presenti anche due fori che permettono di agganciare un supporto per sorreggere il cavo HDMI, onde evitare danneggiamenti involontari.
Bello il mirino. Posto in posizione centrale, si attiva tramite sensore di prossimità e permette una frequenza di aggiornamento fino a 120Hz. Ciò significa tanta fluidità mentre si effettuano foto e video. Tramite l’apposito pulsante, si può anche decidere il fattore di ingrandimento da utilizzare. I portatori di occhiali ringraziano. Non manca infine un utile display LCD sulla parte superiore, che riassume i dati di scatto e i pulsanti retroilluminati.
Software
Lo ripetiamo, sia le macchine fotografiche usate sia il software sono versioni pre-produzione che potrebbero subire qualche variazione prima della commercializzazione. Tramite il pulsante menu si accede a tutte le impostazioni. In questo caso Panasonic riprende in pieno quanto già visto con il software delle GH5 e sorelle minori con sensore micro-quattro terzi. Ci sono due voci separate per quanto riguarda le impostazioni video e le impostazioni foto, una gestione intelligente che pone tutto a portata di joystick oppure di touch. Anche i menu infatti si possono gestire tramite il touch integrato nel luminoso display da 3,2 pollici, che ha una buona visibilità anche sotto la luce diretta del sole.
Le impostazioni sono completissime. Sarà necessaria una prova approfondita per analizzare a dovere buona parte delle funzioni. Tra queste vale la pena menzionare le foto HDR, la modalità High Resolution photo, che permette di fare foto da 96 o 187 Mpixel rispettivamente con l’S1 e l’S1R effettuando micro-spostamenti del sensore. Per quanto riguarda la modalità video va menzionata la possibilità di effettuare slow-motion in 2x a risoluzione 4K, oppure fino a 180fps in risoluzione FullHD. In questo caso ci sarà un fattore importante di crop (appare sul display l’icona “APS-C”, per cui presumiamo sia attorno a 1,5x) mentre la messa a fuoco è solo manuale.
Foto, video e autonomia
È impossibile dare un giudizio sulla qualità delle foto e dei video realizzati con questa S1R al momento attuale. In primo luogo perché il firmware non è definitivo, ripeterlo è sempre meglio, ma soprattutto perché i principali programmi di foto editing non sono stati aggiornati per supportare i RAW di queste macchine, per cui non risulta possibile fare un’analisi approfondita sulle reali capacità.
Ciò che possiamo dire è che la macchina risulta molto intuitiva da utilizzare. Una volta capita, il sistema di autofocus risulta affidabile e preciso e se ne apprezza la velocità. Nei vari set con soggetti in movimento, ha agganciato gli occhi delle modelle in pochi attimi e anche in situazioni di scarsa luminosità tutto funzionava perfettamente. Tramite il joystick, usando la messa a fuoco sugli occhi, è possibile spostare il punto di messa a fuoco sull'occhio destro o sinistro. La fotocamera traccerà continuamente e anche con una raffica di foto non perde un colpo.
Interessante il nuovo sistema basato sull'intelligenza artificiale che permette di tracciare soggetti in movimento prevedendone le traiettorie e dunque di mantenere la messa a fuoco anche se questi dovessero voltarsi o uscire per qualche istante dall'inquadratura.
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla stabilizzazione. Il sistema DUAL IS 2, che combina la stabilizzazione a 5 assi sul sensore e quella a due assi sull'obiettivo, risulta molto efficace anche durante riprese movimentate come possono essere quelle fatte a bordo di un veicolo o mentre si cammina. Provando a scattare qualche foto con lunga esposizione siamo riusciti, senza particolare impegno, a scattare foto a 1/5 di secondo senza dover usare un treppiede o supporti di alcun genere. Risultati ottimi che ci hanno convinto sin da subito. Buona ci è sembrata anche la resistenza alle alte ISO. Alzando i valori fino a 6400 ISO, in condizioni di scarsa luminosità, la grana è pressoché invisibile, almeno sui JPG. Rimane anche in questo caso da valutare la resa effettiva.
Ad alimentare le nuove fullframe c’è una batteria con capienza di 3050 mAh che sembra promettere bene. Dopo tre ore di utilizzo, con tanto uso dei menu, circa 200 foto scattate e 20 minuti di registrazione video in 4K e slow-motion, l’indicatore segnava ancora circa la metà residua.
Conclusioni
Le Panasonic Lumix S1 e S1R ci hanno lasciato un’ottima impressione iniziale. La registrazione video è convincente, sono in grado di registrare video fino al 4K 60fps in 4:2:0 a 8-bit e in 4:2:2 a 10-bit tramite HDMI, l’autofocus sembra promettere bene e soprattutto la stabilizzazione è tra le migliori se consideriamo le macchine fotografiche attualmente disponibili, almeno con questa prima occhiata.
Attendiamo di sviluppare e analizzare tutte le funzioni presenti nel momento in cui potremo effettuare un test approfondito di diversi giorni, utilizzando la macchina in vari contesti e potendo poi dare un’occhiata all'elaborazione RAW, ma l’azienda sembra proprio aver centrato il suo obiettivo, ovvero quello di fornire una macchina ad alte prestazioni dedicata ai professionisti e senza compromessi. Certo il peso e le dimensioni possono spaventare, soprattutto per chi intende farne un uso in mobilità.
Se state cercando una Mirrorless con cui fare video di qualità professionale sotto i 1500 euro, la Panasonic Lumix GH5 è una delle alternative più valide.