La Panasonic GH5 viene fornita, oltre che col solo corpo, in kit con il Panasonic Leica DG Vario-Elmarit 12-60mm F2.8-4.0 ASPH Power O.I.S.
Questo interessantissimo zoom 5x è stato presentato in fase di prototipo al Photokina dello scorso anno. Annunciato ufficialmente all'inizio di gennaio 2017 è ora disponibile per il mercato italiano. La sua escursione di 24-120 mm (equivalenti nel formato 35 mm FF) è la medesima del più economico Panasonic Lumix G Vario 12-60mm F3.5-5.6 ASPH Power O.I.S., ma la prima e più importante caratteristica che lo contraddistingue da quest'ultimo è la sua luminosità massima pari a f/2.8-4, al posto di f/3.5-5.6: circa un diaframma di differenza a tutte le focali.
L'unico competitor nel mondo Micro Quattro Terzi fra gli zoom all in one di prestazioni elevate è l'Olympus 12-100 F4 IS Pro, che vanta un'escursione focale addirittura maggiore (8,3 x) ed una luminosità costante pari a f/4.
Lo stabilizzatore ottico Power O.I.S. (Optical Image Stabilizer), più avanzato rispetto al Mega O.I.S., compensa efficacemente i movimenti indesiderati, facilitando gli scatti a mano libera anche quando la luminosità è scarsa. L'obiettivo funziona con il sistema Dual I.S., Dual I.S. a 5 assi e Dual I.S. 2 a 5 assi se montato su una fotocamera LUMIX G compatibile, come appunto la GH5.
Lo schema ottico comprende 14 elementi in 12 gruppi, con 4 lenti asferiche e 2 lenti ED a dispersione ultra-bassa.
Le lenti asferiche, oltre a combattere l'aberrazione sferica, riducono le dimensioni e il peso dell'obiettivo, che si attesta sui 320 gr., pur vantando una costruzione robusta a prova di polvere e acqua e resistente alle basse temperature (fino a -10 °C).
Escursione focale
L'escursione ottica dello zoom copre tutte le focali di uso più comune partendo da un super-grandangolare da 24 mm per arrivare a un medio tele da 120 mm equivalenti. Uno zoom all in one ideale per le vacanze e la fotografia di viaggi, quando non si vuole cambiare continuamente ottica.
Nitidezza
Un risultato di alto livello per un obiettivo la cui nitidezza non dipende dal diaframma, quindi può essere già utilizzato a tutta apertura offrendo una prestazione elevata.
Al bordo estremo si nota un miglioramento passando da f/2.8 a f/4. La prestazione poi si mantiene costante chiudendo il diaframma, sino al limite in cui interviene la diffrazione.
Invariante alla chiusura del diaframma, il Leica 12-60 è già molto nitido a TA.
Ottima nitidezza sino ai bordi estremi, differenze impercettibili al variare dell'apertura.
Un (mezzo) capello di nitidezza in più a f/5.6 rispetto a TA.
In questo caso la differenza chiudendo il diaframma si vede un po' di più, ma resta comunque entro livelli contenuti.
Come spesso avviene negli zoom ad ampia escursione, alla focale più spinta la nitidezza non è pari a quella delle focali intermedie. Questo Leica, al contrario, mostra un ottimo comportamento alla lunghezza focale massima di 120 mm equivalenti, anche se i risultati sono leggermente migliori chiudendo il diaframma rispetto a TA.
Non rileviamo sostanziali differenze nella nitidezza al bordo passando da TA a f/5.6.
In conclusione, questo zoom Panasonic/Leica si fa apprezzare per l'ottima nitidezza sia al centro che ai bordi e soprattutto per l'uniformità delle prestazioni chiudendo il diaframma, alle varie lunghezze focali. Si può infatti tranquillamente scattare a TA ottenendo risultati di rilievo. Quanto si guadagnerebbe utilizzando un focale fissa in alternativa? A 25 mm questo zoom risolve 2921 LW/PH a f/3.5 al centro e 2528 LW/PH ai bordi. Un Panasonic Leica DG Summilux 25mm f/1.4 ASPH, a f/4, fa registrare 3002 LW/PH al centro e 2651 LW/PH al bordo. La differenza non è consistente, quindi un plauso al potere risolvente di questo luminoso zoom all in one.