La sezione video delle due Lumix G80 e GX80 si rivela all'altezza delle aspettative.
Innanzitutto vi è la possibilità di registrare in formato 4K in MP4 a 25p (PAL 50 Hz) o 24p, ma non manca il Full HD a 1.920 x 1.080 pixel a 50/60p in formato AVCHD Progressive o MP4 (MPEG-4/H.264) e l'HD a 1.280 x 720 pixel. È anche possibile riprendere video Full HD ad alta velocità a 100 fps (PAL).
La messa a fuoco a contrasto si avvale della tecnologia DFD anche per i filmati. Può essere singola, continua o manuale e l'area è selezionabile.
Disponibili tutti i modi di esposizione: P, A, S, M e la possibilità di variare il bilanciamento del bianco, il sistema di misurazione della luce, il Picture Style ecc.
Una caratteristica decantata da Panasonic per le sue mirrorless è il modo Video 4K che si aggiunge a Photo 4K.
Con Video 4K è possibile estrarre via software un fotogramma a 8 Mpixel dal filmato stesso mediante l'apposito software PHOTOfunSTUDIO.
Con Photo 4K, invece, si registra direttamente una sequenza di 30 fps da 8 Mpixel cad. secondo tre modi differenti:
- 4K Burst: 30 fps dal momento in cui si preme il pulsante di scatto e si tiene premuto.
- 4K Burst (S/S): 30 fps con sequenza che parte dal momento in cui si preme il pulsante di scatto e si arresta quando si preme nuovamente.
- 4K Pre-Burst: 30 fps prima e dopo il momento in cui si preme il pulsante di scatto.
Impressioni d'uso
Come abbiamo detto nell'introduzione, la G80 e la GX80 condividono lo stesso cuore tecnologico - sensore e processore d'immagine - offrono sostanzialmente le medesime prestazioni e a parità di obiettivi la stessa qualità dell'immagine, ma in termini di piacevolezza d'uso la G80 prevale.
Più grande della sorella minore e 80 gr. più pesante, offre però una migliore ergonomia con un corpo macchina che ricorda nell'impostazione quello di una reflex: il mirino centrale, la disposizione dei comandi ed il grip efficace invogliano da subito a scattare. Anche se fuori fa qualche goccia di pioggia...
La differenza sostanziale fra i due modelli è però costituita dal mirino elettronico.
Quello della G80, di tipo OLED, offre un rapporto d'ingrandimento di 0,74 x e un Eyepoint di 20 mm, il che significa che si ha un'ottima visibilità dell'immagine inquadrata anche senza la necessità di tenere l'occhio proprio appiccicato al mirino. Il mirino della GX80 non è un OLED, e pur vantando una risoluzione più elevata (essendo in formato 16:9), è più piccolo, ha un angolo di visione meno ampio e più "affaticante" anche per via di un leggero sdoppiamento dell'immagine che avevamo già riscontrato su altri modelli Panasonic, come la bridge FZ1000.
Il monitor LCD da 3" e 1.040 kpixel, di tipo touch, ha una copertura del 100% e vari rapporti d'aspetto selezionabili. È totalmente orientabile nella G80 e inclinabile nella GX80.
Già dai primi scatti si apprezza l'efficacia dell'autofocus in termini sia di velocità che di accuratezza, a riconferma della bontà dell'algoritmo DFD.
Lo shutter lag è molto ridotto, tuttavia in alcuni scatti effettuati durante manifestazioni sportive, tipo una partite di pallavolo in cui è indispensabile cogliere il momento preciso in cui la palla si stacca dalle mani del giocatore, abbiamo dovuto anticipare leggermente l'azione, pena un leggero ritardo fra l'altro non spiegabile osservando i puri dati tecnici che parlano di 7 centesimi di secondo di shutter lag.
Utilizzare le due Pana è comunque un vero piacere, poiché permettono sempre di portare a casa, con estrema facilità, ottimi risultati senza fatica. L'affidabilità del sistema esposimetrico e le ampie possibilità di controllo della dinamica contribuiscono all'ottenimento di foto corrette nei livelli.
La qualità globale dell'immagine è ottima, ma ovviamente dipende dall'obiettivo utilizzato.
Fortunatamente, anche quelli meno costosi - grazie alle correzioni in camera operate dal processore dell'immagine - forniscono sempre risultati di sicuro effetto in termini di nitidezza e contrasto. L'unica cosa cui si dovrà rinunciare è un bokeh "affascinante", a causa della modesta luminosità massima degli obiettivi forniti in kit e soprattutto del sensore Micro 4/3. Dal lato opposto, per la fotografia generica, vacanze, paesaggi ecc. questa tipologia di macchine rappresenta davvero il compromesso ideale tra portabilità e qualità.
Nulla da eccepire anche riguardo alla qualità dei filmati registrabili e degli strumenti messi a disposizione da Panasonic per ottenerli. Ad esempio, la combinazione del sistema di stabilizzazione ibrido associato a quello elettronico permette riprese video stabili, prive di vibrazioni, capaci di contrastare ogni movimento involontario delle mani. L'autofocus è sempre progressivo in modo che la transizione dei piani sia graduale. E poi, troviamo una grande versatilità anche in questa sezione.
Migliorabile la durata della batteria al litio, soprattutto nel caso della GX80 dato che ha minor capacità della sorella maggiore. Le mirrorless, si sa, consumano di più delle reflex a causa del mirino elettronico, tuttavia per far fronte a questo problema il costruttore ha studiato dei sistemi di risparmio energetico intelligenti:
Da ultima, una considerazione sul flash. Entrambe le macchine ne sono provviste, ma la potenza è davvero molto limitata. Si parla di un numero guida 9 a ISO 200 per la G80 e 6 per la GX80. Di seguito un esempio di risultati ottenibili con e senza.
Stessa immagine ripresa con zoom Lumix 12-60 e G80/GX80 rispettivamente con flash attivato su auto. In questo caso particolare, la GX80 ha fornito risultati migliori.